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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Francesco Serio e Mongitore<br />

Storico, nato nel 1706 e morto nel 1766. Figlio di una sorella di Antonino Mongitore, fu<br />

personaggio di spicco nel panorama culturale palermitano del XVIII secolo. Condotti a termine<br />

studi di lettere, filosofia e teologia presso i Gesuiti, fu nominato parroco della Chiesa di S.<br />

Maria di Monserrato al Borgo e successivamente di S. Giacomo alla Marina. Socio di diverse<br />

accademie svolse incarichi di rilievo nella Chiesa palermitana: giudice ed esaminatore sinodale,<br />

con sultore e qualificatore della SS. Inquisizione. Numerose furono le sue pubblicazioni,<br />

ricordiamo: I Parlamenti di Sicilia raccolti da Antonino Mongitore...<br />

Ricevuta in eredit la biblioteca dello zio, la lasci alla Biblioteca del Senato palermitano. Sono<br />

rimasti inediti molti dei suoi manoscritti; segnaliamo il trattato in 4 volumi Summorum<br />

pontificum monumenta Sicilia. .. dove si opponeva fermamente alle tesi espresse da Giovanni<br />

di Giovanni nel Codex diplomaticus Siciliae. Alla base di ciò potrebbero esserci state le aspre<br />

critiche mosse dallo zio Antonino che, pare che sia morto per attacco apoplettico dopo la<br />

lettura di questo libro.<br />

Giacomo Aragona Frate della Congregazione di San Filippo Neri e architetto, lavorò al restauro<br />

e al completamento della Chiesa di S. Ignazio Martire all'Olivella, progettando i campanili della<br />

stessa Chiesa e dirigendone i lavori.<br />

Era nato nel 1707 ed è morto nel 1781.<br />

Gaspare Serenarlo<br />

Pittore nato nel 1707, si formò inizialmente con Martino Susino, quindi lo troviamo nella<br />

bottega del Borremans. Dopo il 1730 si trasferì a Roma, dove entrò a far parte della cerchia<br />

del Conca. Fece parte dell'Accademia dei Virtuosi del Pantheon. Nella città pontificia fu<br />

impegnato nella sistemazione pittorica della Cappella di S. Camillo de Lellis nella Chiesa di S.<br />

Maria Maddalena dè Pazzi, realizzò una tela raffigurante lo stesso Santo per la Chiesa di S.<br />

Maria in Trivio, molto lodata dai suoi contemporanei e, in precedenza, S. Teresa e S. Giovanni<br />

della Croce per la Chiesa di S.<br />

Teresa. La sua bravura gli valse la protezione dell'arcivescovo di Cosenza, cardinale Michele<br />

Capicio Galeotta, che gli fece ottenere la nomina di cavaliere lateranense e di conte palati no.<br />

Rientrato a Palermo affrescò la volta della galleria di palazzo Mazzarino, la cupola di Casa<br />

Professa, il palazzo Oneto, il cappellone della Pietà, il Trionfo di S. Orsola per l'omonima<br />

Chiesa, il palazzo Federico e quello del principe di Villafranca. Gli è stato recentemente<br />

attribuito l'affresco di un salone del palazzo Gangi. Le sue opere si trovano in numerose chiese<br />

di Palermo. Il viceré de Laviefuille, del quale eseguì un ritratto (l'artista era infatti anche un<br />

valente ritratti sta) lo nominò direttore del mosaico della Palatina. Morì a Palermo nel 1759 ed<br />

è sepolto nella Chiesa della Gancia.<br />

Stefano Zizzoli<br />

Professore di medicina, fu membro dell'Accademia dei medici (già dei Jatrofisici).Visse nel<br />

XVIII secolo.<br />

Carlo Palermo Martiniani<br />

Medico (sec. XVIII ). Dopo avere esercitato a lungo a Parigi, ritornò in Sicilia,ove scrisse un<br />

saggio (1782) di igiene sociale, il cui effetto fu quello del divieto dei seppellimenti dei cadaveri<br />

in città e di far costruire i cimiteri fuori dalle cinta murarie.<br />

Andrea Gallina Scavo<br />

Medico (sec. XVIII). Autore del saggio Awiso medico-fisico intorno alle cagioni delle correnti<br />

epidemie (Palermo 1765).<br />

Giuseppe Serra<br />

Pediatra (sec. XVIII). Autore del saggio Regole di allattare e allevare i bambini (Palermo<br />

1753). Fu medico maggiore dell'Ospedale Grande di Palermo.<br />

Bonafede Vitali<br />

Ematologo (sec. XVIII). Trattò il problema dell'acidità del sangue in un suo discorso<br />

all'Accademia delle Scienze di Palermo (1724).<br />

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