Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It
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Domenico Cilluffo<br />
Teologo, arcivescovo di Adana in partibus. Nato alla fine del XVIII secolo e morto il 14 maggio<br />
del 1873.<br />
Professore di teologia morale nell'Università di Palermo, fu giudice della Regia monarchia di<br />
Sicilia.<br />
Per molti anni si dedicò alla compilazione di una grande opera di teologia morale, che non<br />
pubblicò mai. Il manoscritto autografo e pronto alle stampe venne consegnato, prima della sua<br />
morte nelle mani del canonico Salvatore Di Bartolo, il quale nel 1893 lo donò alla Biblioteca<br />
comunale di Palermo. Soltanto degli estratti dell'opera vennero pubblicati a Firenze nel 1875<br />
dallo stesso Di Bartolo: Sulla collisione delle leggi, discorso recitato nell'Accademia di Scienze<br />
Lettere ed arti di Palermo nella tornata del 27 dicembre /874...<br />
I quattro volumi manoscritti del Cilluffo hanno per titolo Theologia moralis, quam ex Divo<br />
Thoma Aquinate probatisque auctoribus excerptam atque concinniori methodo dispositam...<br />
Giovanni Selvaggio<br />
Ricordato come pittore di Palermo, allievo del Velasco, si dedicò in particolare alla miniatura.<br />
Fu apprezzato dalla regina Carolina, durante il suo soggiorno palermitano. Seguì la Corte a<br />
Napoli, realizzando i ritratti dei membri della famiglia reale. Visse con agiatezza e si spense a<br />
Napoli nel 1829.<br />
Giuseppe Pomar Paremiologo.<br />
Nato alla fine del XVIII secolo. Non abbiamo notizie biografiche su questo personaggio; è<br />
interessante segnalarlo per avere compiuto un notevole lavoro di ricerca sui proverbi che<br />
rimase manoscritto, ancora oggi custodito nella Biblioteca Comunale di Palermo: Indice<br />
alfabetico di proverbi, aforismi, motti, adagi, detti e modi di dire siciliani, con lo spiega per<br />
gl'<strong>It</strong>aliani, sue voci latine, corrispondenza in molti con lo Sacra scrittura e con in fine i<br />
corrispondenti proverbii, aforismi, motti, adagi, detti e modi di dire italiani; particolare fatica di<br />
Giuseppe Pomar di Nicola da Palermo, 1836. Un altro suo manoscritto è la Scelta dei più<br />
leggiadri e strePitosi detti, aforismi e proverbi tolti da varie lingue, tradotti in italiano da Giulio<br />
Varrini e trascritti a/fabeticamente da Giuseppe Pomaro<br />
Carlo La Barbera<br />
Pittore palermitano, del quale non si hanno dati biografici certi, si formò sotto la guida del<br />
Patania, del Riolo e del Villareale. Nel 1836 è a Napoli, dove diventa ritratti sta di Corte,<br />
raffigurando anche nel '53 il re Ferdinando Il. L'artista fu amico e tenne un'interessante<br />
corrispondenza con Agostino Gallo.<br />
Vincenzo Florio<br />
Esponente di una famiglia d'industriali e mecenati che ha segnato la storia di Palermo e<br />
dell'isola fino alla prima parte del XX secolo. Vincenzo, nato a Bagnara nel 1800, venne a<br />
Palermo col padre per aprire una bottega di droghiere. Da giovane viaggiò molto e lavorò<br />
senza tregua con lo spirito aperto alle iniziative più audaci. Nel 1846 con la prima linea di<br />
navigazione a vapore aprì la Sicilia al mondo e, in particolare, all'America e all'Inghilterra.<br />
Realizzò un'importante fonderia. Organizzò con criteri industriali la pesca del tonno. Diede<br />
notorietà internazionale al vino Marsala e valorizzò i principali prodotti dell'isola, triplicando le<br />
esportazioni. Morì l'I I settembre del 1868, senatore del Regno.<br />
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