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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Giuseppe Perez<br />

Erudito. Nato il 5 gennaio del 1807. I suoi molteplici interessi culturali e gli incarichi pubblici<br />

ricoperti condizionarono la sua attività di studioso e le relative pubblicazioni. Si occupò di<br />

problemi statistico - geografici sulla Sicilia, come rileviamo dai suoi numerosi libri: i tre volumi,<br />

più un altro supplementare, di un Manuale di ponti e strade, acque e foreste, pubblicato a<br />

Palermo da Francesco Lao; ancora nello stesso stabilimento tipografico, nel 1861 aveva dato<br />

alla luce La Sicilia e le sue strade; a Milano, presso Garuffo pubblicò la Geografia fisica della<br />

Sicilia. Ancora a Palermo, presso Lao nel 1870 aveva fatto stampare il Vocabolario siciliano<br />

italiano attenente a cose domestiche e parecchie arti ed alcuni mestieri. Del 1874, per la<br />

tipografia dei Bagni penali, è infine l'opera Cenni statistici sulle strade ferrate, sulla loro<br />

introduzione in <strong>It</strong>alia e particolarmente quelle che riguardano la Sicilia.<br />

Sampolo Giuristi di grande fama, i fratelli Pietro e Luigi Sampolo nacquero rispettivamente il IO<br />

febbraio 1807 e il 3 dicembre 1825.<br />

Pietro fu titolare della cattedra di Codice civile e pandette all'Università, giudice del tribunale e<br />

avvocato fiscale della SS. Crociata. Difese più volte patrioti che avevano partecipato a<br />

manifestazioni contro i Borboni. Morì assassinato il 17 maggio 1861 e non si scoprì mai né<br />

l'autore né il movente.<br />

Luigi si laureò in Giurisprudenza nel 1845 e, nel 1863, divenne titolare di Diritto civile nel<br />

nostro ateneo. Nel 1868 fondò il Circolo giuridico e la rivista omonima di legislazione e<br />

giurisprudenza, di cui fu direttore fino alla morte. Segretario generale dell'Accademia di<br />

Scienze Lettere e Belle Arti, tra il1883 e il 1886, presentò ai soci alcune memorie su I primi 25<br />

anni dell'Università degli Studi di Palermo. Scrisse altre opere di contenuto giuridico e, nel<br />

1888 in occasione delle celebrazioni dell' 8° centenario dell'Università di Bologna, pubblicò il<br />

volume dal tito· lo La R. Accademia degli Studi di Palermo. Morì il 24 febbraio 1905.<br />

Francesco Maccagnone<br />

Principe di Granatelli, patriota e letterato, nato il 21 luglio 1807 e morto a Genova il 18<br />

settembre 1857.<br />

Socio dell'Accademia di Scienze, Lettere e Arti, fu tra i fondatori delle "Effemeridi scientifiche e<br />

letterarie per la Sicilia", in cui illustrò la storia della Sicilia nei suoi aspetti, letterari, civili e<br />

scientifici.<br />

Nel 1834 fu eletto senatore di Palermo e si distinse durante l'epidemia di colera del 1837,<br />

creando, con la collaborazione del barnabita padre Ugo Bassi, un ospedale presso San<br />

Francesco di Paola. Ebbe una parte di rilievo nella rivoluzione del 1848 e svolse un delicata<br />

missione diplomatica a Parigi, per illustrare i diritti della Sicilia.<br />

A Torino incontrò Vincenzo Gioberti e Cesare Balbc con i quali trattò la questione dell'elezione<br />

di un principe di casa Savoia al trono di Sicilia. L'Il giugi'Rf' 1848, a Valeggio, incontrò anche<br />

Carlo Alberto. Dopo la restaurazione borbonica del 1849, restò esule, ma riuscì a mantenere i<br />

contatti con i patrioti e gli uomini politici siciliani. Morì a Genova, nella casa dell'amico e<br />

compagno d'esilio, Vincenzo Fardella, marchese di Torrearsa. Tra le sue opere è notevole:<br />

Sici/y and England. A sketch of events in Sicily in 1812 and 1848.<br />

Pietro Lanza e Branciforte Principe di Scordia, di Trabia e di Butera, nato il 19 agosto 1807 e<br />

morto a Parigi il 27 giugno 1855. Patriota e letterato. Pretore di Palermo dal 1835 al 1837, si<br />

prodigò incessantemente per la popolazione, durante l'imperversare del colera del '37<br />

"soccorrendo confortando tra il terrore universale" (come si legge nella lapide in sua memoria<br />

posta nella facciata del palazzo Trabia- Mazzarino in via Maqueda 383).<br />

Prese parte attiva alla rivoluzione del 1848, assumendo nel Governo provvisorio la presidenza<br />

del Quarto comitato, quello, cioè, dell'amministrazione civile, istruzione pubblica e commercio.<br />

Dopo la restaurazione borbonica, fu costretto a vivere in esilio, a Parigi. Lasciò numerose opere<br />

di contenuto storico e letterario. Ricordiamo: Degli Arabi e del loro soggiorno in Sicilia (1832);<br />

Considerazioni sulla storia di Sicilia dal 1532 al 1789 da servir d'aggiunte e di chiose al Botta<br />

(1836).<br />

Era figlio di Giuseppe Lanza e Branciforte (30 ottobre 1780 - 2 febbraio 1855), principe di<br />

Trabia, erudito e studioso di storia siciliana, presidente dell'Accademia di Scienze Lettere e Arti<br />

e della Commissione antichità e belle arti, sostenitore dell'Istituto nautico (fondato dall'abate<br />

Giuseppe Gioeni), che, infatti, porta la denominazione di<br />

Istituto tecnico nautico Gioeni - Trabia. Sotto i Borboni ebbe dal 1841 al 1848 l'incarico di<br />

ministro degli Affari ecclesiastici per il Regno delle due Sicilie.<br />

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