Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It
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Francesco Vetrano<br />
Teologo. Dopo essere stato parroco della Chiesa di S.Nicolò alla Kalsa, occupò alcune cariche<br />
nella Chiesa palermitana come quella di beneficiato e di cantore; per nomina di Filippo IV<br />
venne nominato parroco di S. Nicolò Reale. Tra le sue pubblicazione ricordiamo: nel 1660, per i<br />
tipi di Agostino Bossio, il Breve ragguaglio del nuovo abbellimento nello esteriore<br />
dell'antichissima chiesa parrocchiale di S. Nicolò la Kalsa, in onore della Immacolata<br />
Concezione della Vergine Nostra Signora; vennero stampate a Madrid, rispettivamente nel<br />
1664 e nel 1667 alcune pubblicazioni inerenti le pretese di Messina sopra l'estrazione della seta<br />
del Regno solo nel suo porto; le stesse furono pubblicate in unico volume in (olio nel 1727 a<br />
cura del Senato palermitano. Morì nel 1672.<br />
Francesco Catania<br />
Dalle notizie biografiche che possediamo sulla sua vita sappiamo che fu un apprezzato medico<br />
ed esercitò la sua professione a Vicari e Ciminna. In quest'ultimo paese si sposò con<br />
Maddalena d'Urso ed ebbe un figlio. Alla morte dei congiunti ritornò a Palermo abbracciò lo<br />
stato religioso e morì a quasi novant'anni nel 1688. Fu sepolto nella Casa Professa dei Gesuiti<br />
di Palermo. La unica opera rimastaci è la Quaestio de medicamento purgante che uscì a<br />
Palermo dalla tipografia di Pietro dell'Isola nel 1648.<br />
Andrea Vetrano<br />
Medico. Come tanti altri personaggi abbracciò in età matura lo stato ecclesiastico e dopo la<br />
morte della moglie. Ebbe il tempo di occupare nella Chiesa palermitana importanti cariche,<br />
come parroco di S.Nicolò la Kalsa, protonotaro apostolico e consultore del Tribunale della S.<br />
Inquisizione nonché giudice sinodale ed esaminatore della Diocesi di Palermo. Tra le opere a<br />
stampa pervenuteci segnaliamo la Trutina apologetica concilii medici a Paulo Strectes nuper<br />
editi pro Alexandro La Barbera et Restivo contra rr. Pp. et moniales carmelitas discalceatos,<br />
stampato da Nicolò Bua nel 1657; Amusis medicamentaria ad usum pharmacopolarum (elicis<br />
urbis Panormi, stampato ancora dallo Bua nel 1653; Medicum discrimen de lepra gallica,<br />
stampato da Agostino Bua nel 1657 e nel 1662, presso Agostino Bossio, uscì l'Oratio habita in<br />
salutari medicorum academia panormitana in funere Ar. Et med. Doctoris D. Marci Antonii<br />
Alaimi. Morì nel 1689.<br />
Bernardino Faso<br />
Teologo e letterato. Fu autore di opere drammatiche in versi di carattere religioso e<br />
composizioni in lode di santi. Tra le opere a stampa pervenuteci, segnaliamo: Le cinque vergini<br />
prudenti palermitane, insieme coi racconti delle loro traslazioni. Aggiunte inoltre in fine due<br />
altre narrazioni latine in vita ed invenzione di santa Rosalia, stampata a Palermo da Giuseppe<br />
Bisagni nel 1661; La notte di Natale, opera pastorale del 1663 e La morte e sepoltura di S.<br />
Rosalia per l'angelico ministero, opera drammatica, del 1664. Insegnò Teologia. Lasciò inediti<br />
alla Biblioteca comunale numerosi manoscritti di carattere poetico, tra questi il Sacro arpicordo<br />
che contiene opere di carattere religioso ed ancora madrigali, sonetti, elogi, salutazioni in<br />
dialetto siciliano. Si spense a Ciminna nel 1684, era nato a Palermo.<br />
Giuseppe Galeano<br />
Medico nato nel 1605 e morto nel 1680. Fu chiamato, all'età di 26 anni, ad insegnare<br />
nell'Accademia medica di Palermo, raccogliendo e pubblicando le sue lezioni sotto il titolo<br />
Ippocrates redivivus paraphasibus iIIustatus.<br />
Si occupò di anatomia, fisiologia, di chimica, di botanica e compose un'interessante opera dal<br />
titolo Epistola medica,ove espose con accorgimento le regole sul metodo dietetico,<br />
farmaceutico e chirurgico. Si dedicò anche agli studi letterari, filosofici e teologici, componendo<br />
anche versi (Poesie liriche) ed un poema eroico dal titolo Il Pelagio, ossia la Spagna<br />
riacquistata.<br />
Baldassare Grassia<br />
Medico del secolo XVII. Istituì un'Accademia in combinazione, e in sostituzione, dello Studio<br />
pubblico del Convento di S. Domenico in Palermo, poi diventata Accademia medica.<br />
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