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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Antonio Lo Bianco<br />

Laureatosi in ingegneria nel 1900, era nato nel 1870.<br />

Subito dopo la laurea è a fianco di Nicolò Mineo per la progettazione del teatro Biondo. Lavorò<br />

a lungo nello studio di E. Basile, realizzando allo stesso tempo numerose opere in proprio. Fu<br />

professore di estimo ad Ingegneria. Morì nel 1946.<br />

Antonio Ugo<br />

Scultore nato nel 1870 e morto nel 1950, ebbe una brillante carriera iniziata nel 1891 con la<br />

partecipazione all'Esposizione nazionale di Palermo. In quel peri 0do l'artista viveva a Roma,<br />

dove sposò Teresa De Lisi, figlia di Benedetto. Partito da un'adesione ai canoni del verismo<br />

meridionale, Ugo approdò rapidamente a un simbolismo che lo condusse ad opere di gusto<br />

preraffellita e liberty. Decisiva per la sua svolta modernista appare poi la collaborazione con<br />

Ernesto Basile e con la ditta Ducrot. I due artisti lavorano insieme in varie occasioni. Una delle<br />

più significative è quella offerta dal Monumento commemorativo del cinquantenario della<br />

Liberazione che comprende due altorilievi dello scultore con le Allegorie dell'<strong>It</strong>alia e della Sicilia<br />

che si ricongiungono. Ancora di sua mano è la Santa Rosolia sulla facciata dell'omonima Chiesa<br />

in via marchese Ugo, opera tarda del Basile. L'architetto progettò anche il villino Ugo in via<br />

Sammartino, oggi demolito. Ugo partecipò con successo a numerose Biennali veneziane ed<br />

ebbe una produzione copiosa.<br />

Fu autore di monumenti celebrativi come quelli al Conte Marco Trigona (1900) di Piazza<br />

Armerina, ai Ferrovieri caduti nell'atrio del palazzo delle Ferrovie in via Roma a Palermo, al<br />

Genio della Vittoria per l'Altare della Patria a Roma. Un lascito consistente di opere si trova alla<br />

Galleria d'arte moderna di Palermo. Alla fine della sua vita egli rifiutò l'esperienza modernista,<br />

riallacciandosi a un gusto accademizzante.<br />

Salvatore Gregorietti<br />

Nato nel 1870, fu allievo del Cavallaro. Giovanissimo partecipò alle opere di decorazione del<br />

Massimo.<br />

Artista e decoratore brillante e poliedrico dipinse su tela, disegnò mobili, creò vetrate e<br />

mosaici. Si recò a Parigi per perfezionare le tecniche per la realizzazione di vetri artistici,<br />

raggiungendo effetti di notevole eleganza. A Palermo lavorò a Villa Igiea, all'Albergo Excelsior,<br />

al teatro Biondo, in Prefettura per citare alcuni dei suoi interventi più conosciuti. Collaborò con<br />

E. Basile,Armò e Capitò. Su commissione Ducrot eseguì pitture per i saloni dei transatlantici<br />

Giulio Cesare, Duilio ed Esperia. Fu pittore di paesaggi e di vedute urbane. Morì nel 1952.<br />

Michele Vannnucci<br />

Nasce nel 1870. È stato uno dei maggiori animatori del canottaggio cittadino. È fra i promotori<br />

delle regate del 1894 «Pro barcaioli disoccupati», che si svolgono all'Acquasanta. Nel 190 I è<br />

presidente del Club Canottieri Palermo. Nel 1903 la società si aggiudica la coppa Campionato<br />

del Mezzogiorno nello specchio delle acque partenopee. Nel 1905 il club del barone Vannucci<br />

del Corbo è presente alle famose Regate internazionali di Nizza e si classifica al quinto posto.<br />

Nel 1910 è tra gli organizzatori delle Regate di Villa Igiea. Nel 1912 suggerisce ai colleghi<br />

dirigenti della Reale Società Canottieri Roggero di Loria di aprire alla Cala una sede del circolo<br />

sulla terra ferma accanto alla pescheria Forte di Castellammare. L'idea piace. Nel mese di<br />

luglio l'inaugurazione in pompa magna con tutta la Palermo che conta.<br />

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