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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Salvatore Fausto Flaccovio<br />

Editore, libraio, operatore culturale, nato nel 1915 e morto il 28 settembre 1989. Dopo un<br />

breve apprendistato presso il libraio editore Filippo Ciuni, nel 1938 aprì la libreria di via<br />

Ruggero Settimo, che in breve tempo trasformò in un luogo d'incontro tra intellettuali, scrittori<br />

ed artisti. Oltre che imprenditore, fu pertanto anche un operatore culturale e utilizzò il suo<br />

locale come galleria d'arte, ospitando mostre di Renato Guttuso, Lia Pasqualino Noto, Mucchi,<br />

Tamburi, Severini. Nel dopoguerra fu l'editore della rivista<br />

«Chiarezza», alla quale collaborò anche Vittorini che aveva già fondato a Milano «Il<br />

Politecnico». Nel 1953 vide la luce la rivista «Sicilia» dell'assessorato regionale al Turismo,<br />

diretta da Pino Orlandi e con la consulenza artistica del pittore Bruno Caruso. Tra le altre<br />

grandi realizzazioni editoriali ricordiamo: I mosaici di Monreale di Ernst Kitzinger (1960); Storia<br />

del Parlamento italiano, in 19 volumi; e molte opere di Luigi Natoli (William Galt), I Beati Paoli;<br />

Fra Diego La Matino; Cagliostro il grande awenturiero; Calvello il bastardo;<br />

Corio/ano della Floresta; La vecchia dell'aceto.<br />

Ugo La Malfa<br />

Statista, nato il 13 gennaio 1916. Si avvicina fin da giovane a posizioni antifasciste. L:idolo<br />

della sua giovinezza era stato Giovanni Amendola di cui condivise l'esperienza della Pentarchia<br />

e la visione liberaldemocratica e progressista della politica. Nel governo Parri del 1945 assume<br />

la direzione del Ministero dei Trasporti. Insieme a Parri, dopo la breve esperienza della<br />

Concentrazione repubblicana, entra nel partito dell'Edera e ne diventerà segretario alla fine<br />

degli anni '50 per rimanerne leader fino alla morte avvenuta nel 1979. Nel 1950-51 è Ministro<br />

senza portafoglio e ad interim Ministro per il Commercio Estero nel sesto e settimo governo De<br />

Gasperi, promuovendo fra l'altro l'avvio della liberalizzazione del commercio italiano verso<br />

l'estero, passando per l'abolizione di molti dazi doganali. Matura in quegli anni anche una<br />

convinta strategia politica, creare una terza forza laica e progressi sta, composta dai<br />

repubblicani, dai socialisti riformisti di Saragat, dai demolaburisti di Ruini, gli ex azionisti<br />

dispersi e i liberali radicali raccolti attorno al «Mondo» di Mario Panunzio. Fallito questo<br />

tentativo, volle fare del Pri l'elemento propulsore dell'innovazione politica in <strong>It</strong>alia in ottica<br />

europea ed europeista. Fu il massimo fautore dell'apertura a sinistra, ovvero dell'inclusione del<br />

Psi di Nenni nel governo.<br />

Nel 1962 è Ministro del Bilancio e della Programmazione economica nel quarto governo Fanfani<br />

e in questo ruolo sarà artefice delle grandi nazionalizzazioni, come per esempio l'Ene!. Sul<br />

finire degli anni '60 sostenne la necessità di includere e di coinvolgere il Partito Comunista nel<br />

governo e avvierà un lungo e proficuo confronto con i massimi dirigenti comunisti, in primo<br />

luogo Giorgio Amendola e Pietro Ingrao.<br />

L'uccisione di Moro impedirà la realizzazione di questo programma e aprirà le porte al<br />

craxismo, di cui la Malfa fu uno dei più convinti e forti oppositori. L'ultimo incarico di governo<br />

lo assunse pochi giorni prima di morire nel 1979, divenendo vicepresidente del Consiglio e<br />

ministro del Bilancio e della Programmazione economica nel quinto governo presieduto da<br />

Giulio Andreotti.<br />

Carmelo Onorato<br />

Eroe di guerra, nato il 26 febbraio 1916, e morto a Cefalonia il 24 settembre 1943. Diplomato<br />

all'Istituto tecnico commerciale, si iscrisse alla facoltà di Scienze economiche. Frequentò il<br />

corso ufficiali nel 60 reggimento fanteria Aosta, conseguendo il grado di sottotenente<br />

nell'ottobre del 1938. Nell'ottobre del 1940 entrò in forza al I r reggimento fanteria Acqui e,<br />

promosso tenente, venne addetto all'Ufficio Cifra del Comando divisione di stanza a Cefalonia.<br />

Fatto prigioniero dai tedeschi dopo la proclamazione dell'armistizio dell' 8 settembre 1943,<br />

venne fucilato nell'isola greca. Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria Il<br />

4 novembre 2000 l'Università di Palermo gli conferì la laurea honoris causa in Economia e<br />

commercio.<br />

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