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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Michele Reina<br />

Segretario provinciale della Dc, nato il 15 agosto 1930 e assassinato la sera del 9 marzo 1979,<br />

in via Principe di Paternò, mentre si trovava in compagnia della moglie e di una coppia di<br />

amici. Fu il primo dirigente politico a cadere sotto i colpi di killer, manovrati da oscuri interessi<br />

mafiosi e politici. L'inchiesta sulla sua morte fu seguita dal consigliere istruttore Rocco Chinnici,<br />

e, dopo l'assassinio di quest'ultimo nel luglio del 1983, è approdata nella cosiddetta istruzione<br />

bis.<br />

Aveva ricoperto numerosi incarichi amministrativi e politici. Era stato presidente della<br />

Provincia, assessore alle Finanze, capogruppo consigliere della Dc, dirigente Speso Da tre anni<br />

era stato nominato segretario provinciale del partito.<br />

Giovanni De Simone<br />

Artista di nobile famiglia palermitana, che ha dato nuovo impulso alla produzione ceramica<br />

siciliana.<br />

Nato nel 1930 e spentosi nel 1991, ha saputo coniugare la ricerca contemporanea alla<br />

tradizione di quest'arte che, nell'isola, ha radici antiche. Nelle sue creazioni, che guardano a<br />

Picasso, Matisse, Leger, Klee e De Simone non ha, dunque, perso di vista elementi desunti dal<br />

folclore e dalle storie della sua terra con risultati assolutamente originali. Alla base del suo<br />

operare c'era l'amore per l'arte popolare e la ricerca e il recupero di tecniche e materiali<br />

originali: argille, smalti usati nel passato uniti alla ricerca di soluzioni inedite. È sua, fra l'altro,<br />

l'invenzione del rosso arancio, segno caratteristico delle ceramiche De Simone.<br />

Formatosi alla scuola di Faenza, De Simone non perse mai di vista l'aspetto economico e<br />

produttivo del suo lavoro. La prima fabbrica, fondata per lui dal padre Leopoldo in società con i<br />

fratelli Terrasi, si chiamava Dester (dalle iniziali dei due cognomi). Fu il primo ad intraprendere<br />

rapporti commerciali con l'estero: Stati Uniti,Australia e perfino Giappone. Ha ricevuto<br />

numerosi riconoscimenti e le sue opere sono conservate in importanti musei in <strong>It</strong>alia e<br />

all'estero.<br />

IEVOLELLA VITO<br />

Nato a Benevento il 4/12/1929, morto a Palermo il 10/09/1981.<br />

Dopo essersi arruolato nell’Arma dei Carabinieri, viene destinato alla Legione di Alessandria.<br />

Nel 1958/59 frequenta presso la scuola di Firenze il Corso di allievi sottufficiali, e avendolo<br />

superato, viene trasferito alla Legione di Palermo dove presterà servizio presso la stazione di<br />

Palermo Centro e di Palermo Duomo. Successivamente, a partire dal 1965, lavorerà al nucleo<br />

investigativo del Comando Gruppo, distinguendosi per serietà dedizione e coraggio. Partecipò a<br />

molte delicate indagini che, grazie alle sue tecniche investigative, lo resero meritevole di 7<br />

encomi solenni e di ben 27 apprezzamenti del Comandante generale dell’arma dei Carabinieri.<br />

La sera del 10 Settembre dell’ ’81 in Piazza Principe Camporeale, mentre con la moglie<br />

aspettava la figlia Lucia impegnata in una lezione di guida, rimase vittima di un agguato voluto<br />

da numerosi personaggi di spicco della mafia dell’epoca. Gli è stata conferita la medaglia d’oro<br />

al valore civile alla memoria, nel 2000 gli è stata intestata la caserma di Vergine Maria Ex<br />

Falde, e infine una traversa del corso Alberto Amedeo a lui è stato intitolata.<br />

Giovanni Bonsignore<br />

Giurista, dirigente superiore dell'assessorato regionale della cooperazione, del commercio,<br />

dell'artigianato e pesca, nato il IO gennaio 193 I e ucciso il 9 maggio 1990, in via Alessio Di<br />

Giovanni. Il suo fu un tipico omicidio politico-mafioso. Funzionario scrupoloso e integerrimo,<br />

aveva compiuto varie ispezioni che avevano consentito di accertare irregolarità ed abusi;<br />

aveva denunciato con anticipo lo scandalo della tangentopoli siciliana e l'intreccio di affari e<br />

politica che ruotava attorno all'iter per la costituzione a Catania di un consorzio per i mercati<br />

agro-alimentari in Sicilia, un affare di centinaia di miliardi. Egli, infatti, aveva preparato una<br />

relazione circostanziata in cui sosteneva che, secondo le leggi regionali e statali in vigore, il<br />

finanziamento predisposto dalla Regione siciliana di circa 38 miliardi era illegittimo.<br />

Gli eventi gli avrebbero dato ragione. Non soltanto quelli di cronaca giudiziaria, ma anche il<br />

fatto che la Regione siciliana avrebbe poi cambiato, nel 1993, la normativa per poter fare quel<br />

tipo finanziamento che egli criticava da giurista autorevole. Nel 1991 è stato insignito della<br />

medaglia d'oro al valore civile alla memoria.<br />

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