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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Salvatore Patricolo<br />

Nato a Palermo il 5 Agosto 1808, fratello minore dell’Abate Giovanni, ivi prematuramente<br />

morto il 6 Febbraio 1834.<br />

Avviato agli studi del disegno dal fratello Giovanni, ne seguì ben presto le orme: i suoi dipinti,<br />

tra i quali una porzione privilegiata è occupata da bellissimi paesaggi, vennero da subito<br />

apprezzati prima dalla cerchia di amici e parenti e poi dai suoi contemporanei. Raggiunse<br />

infatti l’apice della fama appena ventenne, allorquando Leopoldo di Borbone, conte di Siracusa,<br />

inviato come governatore della Sicilia tra il 1830 ed il 1835, gli affidò l’incarico di eseguire<br />

alcuni lavori presso il Palazzo Reale di Palermo, dotandolo di un cospicuo stipendio. Lasciò<br />

purtroppo incompiuti tali lavori a causa della morte: tra questi mette conto notare gli affreschi<br />

della sala cinese del Palazzo dei Normanni, dove ebbe la possibilità di operare la stesura solo<br />

delle prime figure, poi terminati dal fratello Giovanni. Suoi erano i sovrapporta (oggi non più<br />

esistenti) rappresentanti paesaggi, a Palazzo Reale nella sala attigua a quella degli Arieti<br />

(odierna sala gialla), presumibilmente distrutti nei moti del 1848.<br />

A lui appartengono, come unico esempio della sua qualità pittorica, le decorazioni delle quattro<br />

sale sopra l’arco di Porta Nuova, gradevolmente ispirate secondo i dettami del tempo allo stile<br />

neoclassico.<br />

Francesco Paolo Patricolo<br />

Gaetano La Loggia<br />

Medico e patriota, nato il 23 dicembre 1808 e morti 1'8 novembre 1889. Laureatosi a<br />

vent'anni, ricoprì la cattedra di Fisiologia della Facoltà medica dell'Università di Palermo,<br />

subentrando al professor Michele Foderà. Partecipò ai moti anti borbonici del '48 e, nel '60,<br />

preparò lo sbarco di Garibaldi, dal qual poi venne nominato ministro nel Governo provvisorio.<br />

Senatore del Regno dal '76, nel '78 ricevette la nomina di direttore del manicomio (chiamato<br />

sino a 1870 Real Casa dei Matti). Si deve a lui l'erezione de nuovo Istituto psichiatrico di via<br />

Pindemonte.<br />

Pubblicò il Catechismo popolare sul colera morbus, frut to della sua opera di assistenza<br />

prestata a Genova nell'epidemia di colera del 1854.<br />

Francesco Paolo Mortillaro<br />

Studioso di statistica. Nato nel 1808, si segnalò ne suo iter di studi raggiungendo una<br />

formazione completa in ricerche di carattere giuridico; gli venne pure conferito il primo premio<br />

angioino di economia politica. Formatasi a Palermo la direziol di statistica partecipò al concorso<br />

e venne dichiarato vincitore per ben due volte; nel secondo rando candidati del calibro di<br />

Francesco Ferrara e Gaetano Vanneschi. Passò successivamente a Napoli per dirigere l'ufficio di<br />

statistica presso il Ministero degli Interni. Nel 1849, dopo l'istituzione del Ministero in Sicilia,<br />

divenne ufficiale di carico ed ancora capo del riparti mento dei lavori pubblici a Napoli e poi<br />

riconfermato nello stesso incarico a Palermo, nel 1859. Si allontanò dalla vita pubblica nel<br />

1860.<br />

Rosario Torregrossa<br />

Appartenente a una famiglia di capimastri e di architetti, nacque a Palermo nel 1808. A lui si<br />

devono alcune significative opere che contribuirono a disegnare il volto della città ottocentesca,<br />

fra queste: la riforma del Teatro Carolino- Bellini, il progetto di restauro della Chiesa della<br />

Catena, la pianta della prima parte di strada della Real Favorita, le basi del progetto<br />

dell'Ospizio di Mendicità di via Malaspina, oggi Carcere dei minorenni, su incarico del principe<br />

di Palagonia. Alla sua morte l'opera venne portata a termine dal figlio Francesco, anche lui<br />

ingegnere.<br />

Fu architetto dell'Ucciardone e della Sovrintendenza ai lavori pubblici e ai teatri e ricoprì più<br />

volte la carica di Edile della Città per il Mandamento Santa Ninfa. Gli viene attribuito il progetto<br />

per il rifacimento esterno della villa Butera, in seguito Florio. Fu architetto della famiglia<br />

Castelnuovo. Nel 1860 collaborò alla redazione del progetto per le riforme decorative della città<br />

di Palermo, che costituì una delle premesse al piano Giarrusso. Fu cognato di Francesco<br />

Saverio Cavallari per averne sposato la sorella.<br />

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