Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It
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Giuseppe Scimè<br />
Teologo, giurista, scienziato, nato il 28 giugno 1670 e morto il 3 settembre 1710. Pubblic il<br />
ragionamento La morte felice a chi ben vive (Palermo, presso Giovanni Amato, 1695) e lasci<br />
manoscritte le seguenti opere: De illibato Deiparae conceptu, in due libri; Commentaria in<br />
Aristotiles, in tre libri; Fasciculus mirrhae ad cordis amaratiem poenitentibus propinatus.<br />
Anna Portino<br />
Poetessa, musicista, pittrice e modellatrice in cera, nata a Palermo nel 1673 e morta l' 8<br />
ottobre 1749. Fu celebre soprattutto per le sue sculture in cera colorata, rappresentanti<br />
madonne, bambini Ges, santi, presepi. Le sue opere si trovano in musei, chiese e collezioni<br />
private. Nel Museo Diocesano di Palermo si conserva un Cristo deposto. Il canonico Mongitore<br />
ricorda un presepio in cera donato a Filippo V che lo apprezz moltissimo e volle tenerlo al suo<br />
capezzale. Una Sant'Agata fu comprata e cantata in versi dalla poetessa Annetta Turrisi<br />
Colonna.<br />
Antonio Giuseppe Cafora<br />
Storico e notaio vissuto a Palermo fra il XVII e il XVIII secolo. Questo personaggio<br />
particolarmente interessante per la storia della nostra citt grazie alla compilazione del<br />
manoscritto (inedito, utilizzato soltanto parzial<br />
mente): Gli incendi svegliati. Memorie della fondazione dell'Ospedale grande e nuovo di questa<br />
citt, dotazione, aggregazione di abbazie... L'opera era stata dedicata al vicer di Sicilia Pietro di<br />
Colonna, duca di Varaguas (1696 - 170 I); compilata con un linguaggio ricco di espressioni<br />
ampollose e ridondanti rimane un prezioso documento sulle condizioni sanitarie cittadine e pi in<br />
generale sulla struttura che presiedeva al funzionamento di questo Ospedale. Il Cafora, che<br />
rivestiva al suo tempo nella stessa struttura le cariche di tesoriere e razionale, aveva avvertito<br />
come dovere morale l'esigenza di compiere questo lavoro. Infatti, l'incendio del 1592 che<br />
aveva distrutto l'Ospedale e parte del suo archivio, si rischiava pertanto di perdere ogni<br />
memoria del passato. Questo manoscritto, come si evince da una nota manoscritta era<br />
appartenuto nel 1727 al gesuita Giovanni Maria Amato.<br />
Guastella<br />
Famiglia di stuccatori di liscio e d'ornato annoverata fra i collaboratori dei Serpotta. La figura pi<br />
significativa quella di Giacomo che, nella prima met del Settecento, lavor in numerose Chiese<br />
palermitane (SS.Salvatore, S. Teresa, Monastero delle Stimmate, Crociferi, Piet, SS. Crocifisso<br />
a Monreale, Consolazione a Termini) da solo o con la collaborazione dei fratelli Francesco e<br />
Rocco e, pi tardi, del figlio Domenico. Con quest'ultimo e con Domenico Castelli esegu nel<br />
1729 gli stucchi della Chiesa di S. Matteo, sempre a Palermo.<br />
Melchiorre Spitaleri<br />
Matematico, gesuita vide la luce nel 1685 e scomparve nel 1747. Insegn per trent'anni<br />
geometria nel Collegio Massimo di Palermo; pubblic a Messina nel 1719 le Assertiones<br />
mathematicae ac philosophicae, nel 1732 a Palermo i Selecta tria problemata ex usibus...<br />
Postume sono altre opere come Istoria della Sicilia colle riflessioni politico morali per istruzione<br />
del R.Convitto dei nobili della Compagnia di Gesù. Rimase inedito il manoscritto Nuovo metodo<br />
degli elementi di geometria o matematica, ove si accennano i loro usi. Il suo insegnamento<br />
rappresenta una testimonianza di quanto la mentalit cartesiana e il leibnizianismo fossero<br />
penetrati anche nella cultura dei religiosi.<br />
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