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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Pietro Dell'Aquila<br />

Pittore e incisore che secondo le fonti settecentesche sarebbe nato a Palermo, mentre altri, fra<br />

i quali il Sarullo lo ritengono originario di Marsala. Sempre il Sarullo lo vuole allievo di Pietro<br />

Novelli, anche se appare certo che si form alla scuola di Pietro Del Po' e, come il Novelli con il<br />

quale fu in stretto contatto, appartenne alla cerchia di Carlo Maria Ventimiglia. Divenuto<br />

sacerdote secolare il Dell'Aquila si rec a Roma, dove ebbe rapporti con i pi famosi artisti del<br />

tempo e in particolare con Carlo Maratta di cui fu amico. Fu apprezzato soprattutto per la sua<br />

opera d'incisore. Tra le stampe eseguite a Roma vanno citate le cinquantacinque tavole che<br />

riproducevano le decorazioni di Raffaello nelle Logge Vaticane, le Imagines Farnesiani Cubicoli<br />

che riproducevano Le fatiche d'frco/e dipinte dal Carracci per Palazzo Farnese, i Ritratti degli<br />

Imperatori romani. In Sicilia la sua attivit fu maggiormente dedita alla pittura. Mor ad Alcamo<br />

nel 1692. Il nipote Francesco Faraone (1676 ca.- 1740 ca.) segu i temi e gli interessi dello zio,<br />

riproducendo ad incisione opere pittoriche di artisti celebri e architetture antiche. Tra queste<br />

ricordiamo le cinquanta tavole con la Raccolta di statue antiche e moderne per l'omonima<br />

opera di Paolo Alessandro Maffei, le Camere sepolcrali dei liberti e liberte di Livia Augusta, la<br />

Raccolta di vasi diversi del 1713.<br />

Francesco Baronio<br />

Giurista, nato nella prima met del XVII secolo e morto il 13 dicembre 1679. Fu eletto due volte<br />

giudice del Foro civile ed una del Foro ecclesiastico. Fu poi regio consigliere ed esaminatore<br />

degli avvocati. Tra le sue opere edite, ricordiamo: Allegationes in causa revendicationis<br />

feudorum Giancaxi et Racalturco (Palermo, 1644); De citatione tractatus, volI. 3 (Palermo,<br />

1645-1654); De causis et effectibus inimicitiae (Palermo, 1656-58); De corpore eiusque<br />

partibus (Palermo, 1664-68).<br />

Placido Spatafora<br />

Gesuita, studioso di latino, nato nel 1628 e morto nel 1691. Insegn nel Collegio palermitano<br />

della Compagnia greco, latino e italiano; molte delle sue opere a stampa dovevano servire da<br />

manuale ai suoi allievi: Patronymica graeca et latina, pubblicata da Agostino Bossio nel 1668;<br />

la Prosodia italiana, owero l'arte con l'uso degli accenti nella volgar favella d'<strong>It</strong>alia, edito<br />

da Pietro dell'Isola nel 1682 ed ancora a Venezia, presso Orlando, nel 1684 e, postuma a<br />

Napoli da Parrino e Muzio nel 1695. I suoi Precetti grammaticali sopra le parti pi difficili e<br />

principali dell'orazione latina, stampati per la prima volta a Palermo nel 1691, ebbero un<br />

grande successo a giudicare dalle numerose edizioni, sino al XIX secolo. Rimase manoscritto il<br />

Dizionario siciliano ed italiano in quattro volumi; inspiegabilmente sparito il secondo volume<br />

contenente le lettere D-H.<br />

Vincenzo Gattino<br />

Poeta e letterato nato nel 1630 e morto a Monreale nel 1697. Dopo avere concluso l'iter degli<br />

studi di Giurisprudenza si dedic alla poesia ed alle lettere affermandosi anche al di fuori della<br />

Sicilia; infatti venne registrato tra i soci di varie accademie, degli Umoristi e degli Intrecciati di<br />

Roma, dei Riaccesi di Palermo, ecc. Tra le numerose pubblicazioni segnaliamo: La santa Cecilia<br />

dramma per musica, edito a Palermo dal Bisagni nel 1653; I martirio di santa Caterina<br />

componimento sacra, stampato nella tipografia di Bua e Camagna nel 1669; I diluvio, che ebbe<br />

in poco tempo numerose edizioni di Palermo e Trapani; I Nabucco, stampato prima a Palermo<br />

da Giacomo Epiro nel 1683 ed a Trapani, presso La Barbera nello stesso anno. Non poteva<br />

mancare una composizione dedicata a S. Rosalia: L'innocenza penitente, owero la santa<br />

Rosalia vergine palermitana, dramma per musica, uscito dai torchi di Agostino Epiro nel 1693.<br />

Rimasero manoscritti alcuni drammi per musica, dialoghi e poesie varie, idillii e cantate sacre e<br />

morali.<br />

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