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Bollettino Roncioniano - PO-Net Rete Civica di Prato

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UNA VISITA AL MONASTERO<br />

DI SAN VINCENZO FERRERI IN PRATO*<br />

Entrando nella chiesa settecentesca costruita per la canonizzazione <strong>di</strong><br />

Suor Caterina de’ Ricci, si ha subito l’impressione <strong>di</strong> un fervore contenuto<br />

e languido, come se le apparizioni eipro<strong>di</strong>gi che si vedono negli<br />

specchi marmorei delle pareti fossero i rami trasognati <strong>di</strong> un roseto. È vero<br />

che non sempre la mano dello scultore è padrona dei trapassi necessari<br />

a rendere la virtù dell’atmosfera, che pur si vorrebbe esaltare, che troppi e<br />

stucchevoli sono gli angeletti, quasi impacciosi piuttosto che devoti, e,<br />

infine, che la quadratura delle cornici è <strong>di</strong>una sor<strong>di</strong>tà deprimente, non<br />

pari a quel “giubilo del cuore” che tende da esse a straripare, a squillare,<br />

mentre le pareti restano prigioniere del primo <strong>di</strong>segno della scatola muraria<br />

(eccettuata l’abside, con la glorificazione della Santa che sale incontro<br />

al Cristo crocifisso).<br />

Ma supplisce l’aria <strong>di</strong> primavera, il profumo <strong>di</strong> rose del convento; il<br />

raggio del mattino dai finestroni orientali sottolinea l’oro brunito delle decorazioni,<br />

e soprattutto assorbe e fa impalli<strong>di</strong>re i marmi dei bassorilievi, sì<br />

da attutire l’infoltimento drammatico delle scene, e da rendere invece palpabile<br />

l’attrattiva vera <strong>di</strong> queste apparizioni così esorbitanti, e cioè iltremore<br />

delle bocche e delle palpebre, il guizzare delle mani colte da deliquio,<br />

la vita dello spirito d’amore o <strong>di</strong> riconoscenza, quei segni in cui l’artista<br />

credeva <strong>di</strong> cogliere il ‘trasumanare’ quoti<strong>di</strong>ano della carità cristiana.<br />

Se dall’angolo dov’è collocato l’altare del Sacramento, per l’ombra <strong>di</strong><br />

un passaggio breve, ci viene consentito <strong>di</strong> entrare nel grande coro, che<br />

*Questo articolo del Prof. Sergio Nannicini, Seniore della Fondazione Marco Roncioni,<br />

vuole essere il contributo del <strong>Bollettino</strong> <strong>Roncioniano</strong>,inoccasione del quinto centenario della fondazione<br />

del monastero <strong>di</strong> S. Vincenzo (1503).

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