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Bollettino Roncioniano - PO-Net Rete Civica di Prato

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L’UNIVERSITÀ DI PISA E LA CITTÀ DI PRATO*<br />

Nel trattare dei rapporti fra <strong>Prato</strong> e l’Università <strong>di</strong>Pisa, mi trovo a<br />

iniziare questo <strong>di</strong>scorso in modo stravagante, rispetto al contesto, andando<br />

apparentemente al <strong>di</strong> là dei limiti prefissati. Intendo infatti riferirmi a<br />

due donne che, pur non avendo avuto l’accesso allo Stu<strong>di</strong>o pisano, essendo<br />

la laurea femminile là davenire, vissero gli anni della loro giovinezza,<br />

coincidente anche con il tramonto della loro vita, nell’alone riflesso da<br />

chi prendeva parte alle vicende culturali e istituzionali <strong>di</strong> quell’ateneo.<br />

Siamo negli anni ’50 dell’Ottocento. In quegli anni questi due destini<br />

si compiono sull’altare del male che troncava vite acerbe e che Ver<strong>di</strong><br />

consegna alle scene, in quel tempo, in una felice sintesi <strong>di</strong> romanticismo e<br />

santità. Seppur rassegnate ad un breve transito, da donna-angelo, esse sono<br />

anche riluttanti ad andarsene senza lasciar segno, ed eccole quin<strong>di</strong> chine<br />

sul loro <strong>di</strong>ario e sulle loro lettere, a dar voce a loro stesse. Una <strong>di</strong> loro<br />

è Matilde, ultimogenita <strong>di</strong> Alessandro Manzoni, nata nel 1830, rimasta<br />

poco dopo orfana <strong>di</strong> madre, allogata in collegio e, infine, sistemata a Pisa<br />

in casa Giorgini, essendosi la sorella Vittoria coniugata con G. Battista<br />

Giorgini, docente allo stu<strong>di</strong>o pisano e figlio del Provve<strong>di</strong>tore dell’Università.<br />

L’altra è Ada, figlia <strong>di</strong> Gioacchino Benini, nata a <strong>Prato</strong> nel 1833,<br />

rimasta subito orfana <strong>di</strong> madre, ma allevata da ottimi precettori, come<br />

prevedeva l’iter educativo delle famiglie <strong>di</strong> quel ceto; il padre Gioacchino<br />

si laureò aPisa, in legge; il fidanzato Giovanni Costantini, si laureò pure<br />

in legge alla stessa facoltà; lo zio, Antonio Bartolini, laureatosi in me<strong>di</strong>cina,<br />

ebbe l’incarico <strong>di</strong> docenza in <strong>di</strong>scipline me<strong>di</strong>che alla stessa università<br />

pisana. Il Diario <strong>di</strong> Matilde è stato pubblicato da Cesare Garboli, che lo<br />

*Questo saggio è larelazione tenuta al convegno “Cultura, istituzioni e Università in<br />

Toscana (secc. XVIII-XIX)”, (Biblioteca Roncioniana, 24 maggio 2003).

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