84 Vieri Favini mente dal restaurato Granducato. I documenti del governo della contea, restituiti dall’archivio dei conti Bar<strong>di</strong>, ci presentano uno stato organizzato istituzionalmente sul modello <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni: in particolare colpisce la <strong>di</strong>visione amministrativa in ben nove comunità, Poggiole, Cavarzano, Sasseta, Mercatale, Montepiano, Costozze, San Quirico e Celle, Luciana e Sant’Ippolito, ognuna provvista <strong>di</strong> una corretta arma aral<strong>di</strong>ca. Queste sono composte con principi non <strong>di</strong>ssimili da quelli visti sinora, come possiamo accertare in una eloquente tavola, probabilmente del secolo XVII, intitolata Armj delle comunità della contea <strong>di</strong> Vernio 36 einuna mappa dello stesso periodo che riproduce il territorio del feudo 37 . Sasseta presenta cinque sassi, Luciana un sole assimilabile a simbolo <strong>di</strong> ‘luce’ splendente 38 , Cavarzano, Mercatale, Montepiano, Costozze, piante o animali che fanno riferimento al territorio (pigne, ghiande, un orso, e tre talpe), San Quirico gli attributi del santo martire e Sant’Ippolito e Poggiole stemmi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile interpretazione, forse derivati da quelli <strong>di</strong> famiglie locali. Significativo, invece, lo stemma della contea che presenta uno scudo inquartato con l’aquila imperiale, un castello turrito, del tutto simile allo stemma del comune attuale e l’insegna dei Bar<strong>di</strong>, campo giallo attraversato da una fila <strong>di</strong> losanghe poste in <strong>di</strong>agonale. Specifichiamo che la maggior parte <strong>di</strong> questi centri sono villaggi <strong>di</strong> piccole o piccolissime <strong>di</strong>mensioni: le loro insegne, pervenuteci attraverso documenti d’archivio, testimoniano la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> un fenomeno, quello <strong>di</strong> esibire un segno <strong>di</strong>stintivo che, da quasi un millennio, interessa non solo singoli in<strong>di</strong>vidui ma anche gruppi <strong>di</strong> persone aggregati nelle forme più <strong>di</strong>verse, società oconfraternite, sempre più spesso dotate <strong>di</strong> un segno o un logo proprio, spesso articolato o co<strong>di</strong>ficabile con lo stesso sistema <strong>di</strong> segni che ha determinato le insegne dei secoli passati, quello dell’aral<strong>di</strong>ca. Vieri Favini 36 Riprodotta in L. Borgia, Note per la conoscenza delle fonti aral<strong>di</strong>che italiane. Le fonti degli archivi <strong>di</strong> famiglia: un “priorista” fiorentino,inIl futuro della memoria, atti del convegno internazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sugli archivi <strong>di</strong> famiglie e <strong>di</strong> persone. Capri, 9-13 settembre 1991, Roma 1997, tav. 4. 37 Riprodotta in Archivi dell’aristocrazia fiorentina. Mostra <strong>di</strong> documenti privati restaurati a cura della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana tra il 1977 e il 1989,acura della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, Firenze 1989, p. 116. 38 Lo stesso riferimento si riscontra nello stemma della località <strong>di</strong>Lucignana in alta Lucchesia, Lucignano in Val <strong>di</strong> Chiana esprime lo stesso significato con una stella.
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