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Bollettino Roncioniano - PO-Net Rete Civica di Prato

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80 Vieri Favini<br />

Non ci è noto, invece, se le ville del contado <strong>di</strong> <strong>Prato</strong> avessero mai<br />

alzato vessilli e simboli propri: a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> ciò che si è conservato per<br />

le insegne dei quartieri su cui esiste una certa documentazione, è rimasta<br />

solo la memoria che le ville rivali <strong>di</strong> Iolo e <strong>di</strong> Vergaio, nel corso dei festeggiamenti<br />

per la pacificazione nazionale voluta dal granduca Leopoldo<br />

II nel 1847, ai quali si riferisce l’opera ottocentesca appena ricordata, si<br />

scambiarono i propri vessilli in segno <strong>di</strong> amicizia in analogia a quanto fecero<br />

le rivali città <strong>di</strong><strong>Prato</strong> e Pistoia 15 . Altre insegne non sono ricordate<br />

con l’eccezione <strong>di</strong> quella della villa <strong>di</strong> Vaiano <strong>di</strong> cui è attestato uno stemma<br />

in un co<strong>di</strong>ce manoscritto, anche se in realtà tardo e poco atten<strong>di</strong>bile<br />

16 , conservato nella Biblioteca Nazionale <strong>di</strong> Firenze, che sembra riprodurre,<br />

in realtà, lo stemma della ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> San Salvatore. Per inciso ricor<strong>di</strong>amo<br />

che il paese, dopo la costituzione in comune autonomo nel 1949,<br />

ha ricevuto un’arma aral<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> aspetto, contenuto e simbologia prettamente<br />

moderni.<br />

Il non sentirsi parte della provincia <strong>di</strong> <strong>Prato</strong> da parte dei comuni che<br />

non appartennero mai a quel contado si riflette anche nella loro simbologia.<br />

La caratteristica dell’aral<strong>di</strong>ca dei centri minori <strong>di</strong> presentare insegne<br />

che mostrano segni appartenenti alle città dominanti, è molto <strong>di</strong>ffusa in<br />

Italia 17 :p.es. un gran numero <strong>di</strong> stemmi <strong>di</strong> centri dominati da Firenze<br />

portano o hanno portato nell’insegna il giglio <strong>di</strong> quella città; ciò vale anche<br />

per i centri della repubblica senese, ma anche per quelli appartenenti<br />

a giuris<strong>di</strong>zioni più piccole come Pistoia o Massa Marittima. Nessuno dei<br />

comuni appartenenti alla provincia <strong>di</strong> <strong>Prato</strong> ha invece un’insegna che alluda<br />

in qualche modo a quella del loro capoluogo; anzi, nei casi degli<br />

stemmi dei comuni <strong>di</strong> Montemurlo e <strong>di</strong> Carmignano, questi si richiamano<br />

ad altri soggetti che hanno avuto una qualche forma <strong>di</strong> influenza nella<br />

storia <strong>di</strong> queste località.<br />

Il comune <strong>di</strong> Montemurlo, ancora oggi, utilizza in<strong>di</strong>fferentemente<br />

due stemmi, uno, quello ufficiale, concesso dal Presidente del Consiglio<br />

dei Ministri in data 15 marzo 1957 18 ,hauncane in posizione verticale<br />

accompagnato sulla sinistra da una stella a otto punte, l’altro, usato saltua-<br />

15 L’Ottocento a <strong>Prato</strong>, acura <strong>di</strong> C. Fantappiè, <strong>Prato</strong> 2000, p. 32.<br />

16 Biblioteca Nazionale Centrale <strong>di</strong> Firenze (da qui in avanti BnFi), Cappugi, 623, F. Ridolfi,<br />

S. Canevai, Blasone o sia armolario contenente l’armi gentilizie delle famiglie toscane e delle città,<br />

terre e castelli, comunità, conventi, chiese, confraternite, spedali, conservatori, et altro della città <strong>di</strong>Firenze<br />

ricavato da altro simile esistente nell’Archivio Segreto <strong>di</strong> S.A.R., p. 644.<br />

17 A. Savorelli, Brisure nell’aral<strong>di</strong>ca civica, in«Archivio aral<strong>di</strong>co svizzero», I 1997, p. 40.<br />

18 G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, inLa Toscana eisuoi comuni. Storia, territorio,<br />

gonfaloni e popolazione delle libere Comunità toscane, Firenze 1985, p. 381.

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