Bollettino Roncioniano - PO-Net Rete Civica di Prato
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<strong>Prato</strong> e la sua immagine aral<strong>di</strong>ca 71<br />
Fig. 3. T. Palloni, Il bacio <strong>di</strong> fratellanza tra Pistoia e <strong>Prato</strong> (<strong>Prato</strong>, Galleria comunale): la ban<strong>di</strong>era<br />
bianca con la croce azzurra è visibile sulla destra, accanto ai gonfaloni <strong>di</strong> <strong>Prato</strong> e Pistoia.<br />
ciprocamente, e le ban<strong>di</strong>ere granducali, rosse e bianche. Ma tre volte vi<br />
è ripetuta anche una singolare e ine<strong>di</strong>ta ban<strong>di</strong>era con una croce azzurra<br />
in campo bianco: laripetizione induce a supporre che non si tratti <strong>di</strong><br />
un’invenzione casuale.<br />
Che cos’è quella ban<strong>di</strong>era, che si sappia, mai documentata altrove<br />
nell’iconografia pratese? Un segno religioso (nei colori della Vergine)? La<br />
ban<strong>di</strong>era della Guar<strong>di</strong>a civica che si andò costituendo in quei giorni? E<br />
perché proprio in quei colori, bianco e azzurro? Aipratesi <strong>di</strong> oggi questi<br />
colori sono cari per motivi tutti moderni, si sa, <strong>di</strong> carattere sportivo. Che<br />
già ametà dell’Ottocento quella coppia <strong>di</strong> colori fosse entrata − ma come?<br />
e perché? − nell’universo simbolico citta<strong>di</strong>no? Qualche eru<strong>di</strong>to pratese<br />
forse vorrà assumersi l’onere <strong>di</strong> chiarire questo curiosum nella storia<br />
simbolica della città, così ricca e variopinta.<br />
Alessandro Savorelli