Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania
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dell’intera area del Parco, (ii) se si analizza l’età media e l’indice di vecchiaia della<br />
popolazione, si vede che i comuni che hanno indici più elevati sono prevalentemente<br />
quelli situati nel cuore del Parco, mentre i comuni del Vallo di Diano si collocano, con<br />
qualche eccezione, in una posizione intermedia tra questi ultimi e quelli della costa;<br />
b, un lento processo di devitalizzazione dei centri urbani (storici) nelle aree interne, che<br />
pure costituiscono un insostituibile patrimonio storico, paesistico e socioculturale da<br />
tutelare; si tratta di una inevitabile conseguenza dei movimenti della popolazione sui<br />
modelli di sviluppo urbanistico e sulla struttura produttiva, che si manifesta, tra altro,<br />
anche attraverso significativi episodi di: (i) delocalizzazione di attività di produzione di<br />
servizi pubblici e privati (esercizi commerciali, scuole, uffici pubblici ecc.); (ii)<br />
cessazione di imprese artigiane la cui attività è a vario titolo legata all’agricoltura ed<br />
alla fornitura di beni e servizi alle famiglie residenti, (iii) decentramento a valle delle<br />
residenze e di alcuni servizi, con il conseguente sviluppo di una fitta rete di<br />
insediamenti edilizi nelle aree rurali;<br />
c, uno sviluppo urbanistico caotico e disordinato, oltre che lesivo degli equilibri<br />
ambientali e funzionali del territorio nelle aree costiere e nei poli di gravitazione locale,<br />
dovuto in parte anche ad una dissennata politica di sviluppo edilizio in risposta alla<br />
crescente domanda turistica nella fascia costiera dell’ultimo ventennio; esso determina,<br />
con riferimento all’area del Parco nel suo complesso, un paradossale fenomeno di<br />
sviluppo urbanistico in presenza di una decisa riduzione del tasso di crescita della<br />
popolazione (che nel periodo 91-98 è addirittura diminuita), al quale conseguono: una<br />
crescente sottutilizzazione del patrimonio abitativo, un aumento dei costi di<br />
manutenzione, di ristrutturazione e restauro ed effetti cumulativi di abbandono e<br />
devitalizzazione dei centri storici delle aree interne.<br />
d, una articolazione territoriale della produzione caratterizzata dal fatto che ad una<br />
sufficientemente ampia diversificazione produttiva lungo la costa e nei comuni del vallo<br />
di Diano più prossimi all’autostrada Salerno-Reggio, corrisponde nei comuni<br />
dell’interno una struttura economica caratterizzata da pochi tipi di attività produttive,<br />
che si riducono, in alcuni casi, ai servizi essenziali ;<br />
e, l’emergenza, anche nei comparti diversi dall’agricoltura, di significativi episodi di<br />
specializzazione produttiva, che segnalano una certa vitalità economica ed<br />
imprenditoriale in alcune aree territoriali ed in alcuni comparti di indubbio interesse, sia<br />
del terziario sia del settore industriale, (trasformazione alimentare, pelletteria, servizi<br />
turistici strutturati, ecc.); di essi va valutata la compatibilità ambientale, con riguardo sia<br />
ai processi produttivi, sia allo sviluppo della domanda e della commercializzazione, e la<br />
integrabilità in un modello di organizzazione economica del territorio maggiormente<br />
orientato alla tutela ed alla valorizzazione dell’ambiente<br />
Un tentativo di lettura degli elementi di differenziazione socio economica, infrastrutturale e<br />
demografica ha portato all’individuazione di una serie di “Aree economiche omogenee”, la<br />
cui localizzazione conferma alcuni degli aspetti evidenziati: l’esistenza di poli urbani di<br />
gravitazione locale (Agropoli, Vallo della Lucania, Sala Consilina, Sapri), la natura<br />
sostanzialmente omogenea della fascia costiera, caratterizzata dal peso del settore turistico<br />
e da una maggiore dotazione di infrastrutture edilizie, l’esistenza di un’area interna in cui<br />
un elevato indice di invecchiamento della popolazione e delle strutture edilizie si<br />
accompagna ad una scarsa differenziazione produttiva ed a bassi livelli del PIL pro capite,<br />
l’esistenza di un’area interna caratterizzata da una certa diversificazione produttiva e da un<br />
elevato peso della produzione agricola.<br />
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