Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania
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n, assenza o rarefazione delle attività delle associazioni di categoria: le partecipazione alle<br />
associazioni è molto scarsa, sia perché gli imprenditori, in quanto chiamati a gestire<br />
strutture molto piccole, non possono distogliersi dalle fasi quotidiane della gestione, sia<br />
perché c’è un incentivo molto scarso derivante dalla ridotte opportunità di crescita<br />
personale ed imprenditoriale. La carenza di associazionismo si riflette anche sulla<br />
mancanza di legami tra imprese rafforzandola, poiché impedisce agli imprenditori di<br />
conoscere i propri colleghi/concorrenti pregiudicando le opportunità di interazioni tra<br />
imprese diverse;<br />
o, assenza totale di servizi di consulenza alle imprese: il ridotto tessuto produttivo rende<br />
poco profittevole, per l’assenza di un mercato significativo, l’insediamento di attività di<br />
servizio alle imprese; anche questo fatto pregiudica la crescita del mondo produttivo,<br />
visto che imprese piccole e piccolissime, come quelle presenti nell’area del Parco del<br />
Cilento e Vallo di Diano hanno grande necessità di servizi di consulenza; quest’ultima<br />
si riduce principalmente agli aspetti fiscali e tributari, invece che orientarsi anche al<br />
marketing, all’internazionalizzazione, alla gestione, alla qualità, e così via, cioè a tutti<br />
quegli aspetti della gestione che, se opportunamente potenziati, possono consentire una<br />
grande opportunità per la crescita quantitativa e qualitativa delle produzioni;<br />
p, ridotta presenza di servizi di manutenzione: questo vincolo merita una citazione a sé,<br />
nella misura in cui determina gravi disagi per la produzione nelle circostanze in cui<br />
sono richiesti interventi sui macchinari e sulle attrezzature esistenti nell’impresa,<br />
arrivando anche a fermare le attività; la gran parte dei servizi di manutenzione viene<br />
fornita dai produttori dei macchinari e delle attrezzature e che spesso si trova in<br />
province del centro e del nord dell’Italia.<br />
I punti di forza presenti all’interno del tessuto produttivo possono essere così definiti:<br />
a, tipicità delle produzioni: nell’area del Parco sono presenti molte produzioni<br />
caratteristiche e tipiche nel comparto agroalimentare, quali vino, olio, formaggi, carni,<br />
ecc. che possono essere sfruttate opportunamente incrementando in maniera consistente<br />
le sinergie con il settore turistico, ma anche cercando di stabilizzare la domanda<br />
secondo il ciclo produttivo, evitando quegli scompensi che molto spesso mettono in<br />
crisi la produzione;<br />
b, qualità delle produzioni: accanto alla tipicità delle produzioni viste sopra si colloca la<br />
qualità di alcuni produzioni artigianali ed anche industriali, che danno vita a vere e<br />
proprie oasi di competitività, assolutamente non ipotizzabili dopo un primo superficiale<br />
esame; si tratta di produzioni assolutamente competitive sui mercati non solo nazionali,<br />
ma anche internazionali;<br />
c, patrimonio storico, culturale ed archeologico: il patrimonio culturale, anche se<br />
attualmente non è pienamente valorizzato è una risorsa importante del territorio del<br />
Parco; in molti comuni vi sono castelli, chiese, siti archeologici, ecc., in grado di<br />
rappresentare un capitale importante per lo sviluppo; questo discorso non vale soltanto<br />
in termini di potenzialità per il turismo, ma anche per i settori produttivi che a questo si<br />
possono efficacemente collegare, quali le produzioni agroalimentari di qualità, o quelli<br />
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