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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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coordinamento progettuale (ad esempio: ARPA, Gal Consorzio CADISPA, Gal Cilento,<br />

Soc. Yele, Consorzio Acquedotti, etc..) in linea con le esperienze già avviate con<br />

lusinghiero successo, tra cui ricordiamo:<br />

- Patti territoriali del Sistema Cilento, del Vallo di Diano e del Bussento, della Magna<br />

Grecia;<br />

- le azioni Leader II che vedono attivo cinque GAL per il Parco del Cilento e Vallo di<br />

Diano<br />

- le iniziative di programmazione negoziata tra più Comuni (Parchi letterari, il Paidea,<br />

accordi e programmi tra comprensori, ecc.);<br />

- la realizzazione dello sportello unico e di appositi centri locali informatizzati per<br />

informare e comunicare iniziative ed attività del Parco;<br />

- il servizio più diretto ed immediato sui danni da fauna selvatica;<br />

- il tavolo di lavoro comune in esecuzione di un accordo di programma con la Provincia<br />

di Salerno e l’Ambito Territoriale di Caccia per il riequilibrio faunistico di tutta la<br />

Provincia.<br />

7.2. Gli sviluppi attuativi del Piano<br />

La necessità di rispettare i tempi previsti per la presentazione, la discussione e<br />

l’approvazione del Piano, ha costretto ad alcune modificazioni del programma dei lavori<br />

previsti nel Documento Preliminare del 1999. Si è reso infatti necessario predisporre la<br />

presente Bozza di Piano senza aspettare la piena conclusione delle elaborazioni analitiche e<br />

valutative avviate, alcune delle quali anche per esigenze di osservazioni pluristagionali,<br />

che rappresentano attività ancora in corso. Tale scelta si situa in una concezione dinamica e<br />

processuale della pianificazione del Parco. Essa si giustifica a condizione che:<br />

a, la Bozza di Piano possa avere, pur in carenza della suddetta conclusione, tutti i<br />

contenuti essenziali previsti dalla L.394/199l per il Piano del Parco, in modo che la sua<br />

adozione possa avere la prevista efficacia giuridico-amministrativa;<br />

b, la Bozza di Piano possa nel contempo essere concepita come uno strumento aperto ed<br />

un punto di partenza per ulteriori sviluppi del processo di pianificazione, volti a<br />

conferire la massima efficacia alle politiche di gestione ed alle iniziative di sviluppo<br />

attivabili.<br />

I suddetti sviluppi, utilizzando al meglio anche le elaborazioni analitiche, valutative ed<br />

interpretative ancora in corso, devono quindi rappresentare non già semplici "code"<br />

integrative della Bozza di Piano, ma sostanziali arricchimenti degli strumenti a<br />

disposizione dell'Ente Parco per lo svolgimento dei suoi compiti istituzionali. A tal fine si<br />

sono individuati i principali strumenti verso i quali orientare gli sviluppi del Piano da<br />

attivare dopo l'adozione della Bozza. Di tali strumenti si può fornire il seguente sintetico<br />

profilo.<br />

a, Il Programma Pluriennale di Gestione, volto a specificare, per l’orizzonte temporale di<br />

riferimento e per rapporto al PP ed al PPES, le azioni fattibili, i soggetti cointeressati, le<br />

risorse utilizzabili e le modalità d’intervento operativo. Il Piano individua:<br />

- le azioni prioritarie da attuare nell'arco temporale assunto, e le loro concatenazioni<br />

spazio-temporali;<br />

- i soggetti e gli interessi coinvolti e da coinvolgere nell’attuazione, ai fine di realizzare<br />

le necessarie sinergie inter-istituzionali e di assicurare la miglior partecipazione<br />

sociale ai processi di valorizzazione;<br />

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