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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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7. IL PROCESSO ATTUATIVO<br />

7.1. Il ruolo dei progetti e delle iniziative locali<br />

L’attuazione delle strategie di valorizzazione del Parco nel quadro dello sviluppo<br />

sostenibile del Cilento, come si è già notato, comporta l’impegno convergente di una<br />

pluralità di soggetti istituzionali e di forze economiche e sociali . E’ necessario attivare<br />

processi articolati e complessi di cooperazione a più livelli ed in molti campi di azione.<br />

L’Ente Parco può tentare di guidare e governare, almeno in parte, tali processi utilizzando<br />

soprattutto il Piano del Parco ed il Piano di Sviluppo Economico e Sociale, in una<br />

prospettiva di dialogo e di interazione con gli altri soggetti a vario titolo operanti sul<br />

territorio cilentano, come messo in evidenza nel cap. 6.1. In questo senso il PP può essere<br />

considerato parte di un progetto di governo e la sua definizione e, successivamente, la<br />

specificazione di dettaglio dei suoi contenuti, può essere considerata come una sorta di fase<br />

pre-contrattuale finalizzata a determinare, con il concorso delle parti (autonomie locali e<br />

associazioni), il contratto per il governo del territorio. Esso costituisce cioè, un<br />

fondamentale momento di definizione, sia di strategie e di programmi, sia delle strutture di<br />

governance, cioè del complesso insieme di regole, norme e meccanismi di incentivo<br />

destinati a regolare le diverse tipologie di transazioni inerenti al rapporto tra attività umana<br />

e sistema ambiente. Occorre in sintesi, oltre alla definizione delle linee strategiche, definire<br />

i modi con cui rendere efficaci e operativi i processi di coordinamento, di concertazione, di<br />

valutazione delle azioni di tutela, valorizzazione e sviluppo, nonchè procedure omogenee<br />

e condivise di valutazione e di monitoraggio dei singoli progetti.<br />

In questa prospettiva di dialogo aperto e costruttivo, il PP è chiamato a svolgere funzioni<br />

più complesse delle tradizionali funzioni ‘regolative’. Come già avvertito nel par.2.2, il PP,<br />

di concerto con il PPES, deve svolgere funzioni di indirizzo e coordinamento per la<br />

pluralità delle istituzioni e dei soggetti a vario titolo operanti nel territorio cilentano, con la<br />

costruzione di una visione strategica condivisa e di una nuova “soggettività” territoriale,<br />

capace di aggregare e rappresentare efficacemente gli interessi locali nei circuiti<br />

internazionali.<br />

Per andare oltre la funzione meramente ‘regolativa’, il PP deve poter calare gli<br />

orientamenti strategici, esposti nel cap.5, nelle scelte progettuali riguardanti l’intero<br />

territorio cilentano: non solo le scelte direttamente assumibili dall’Ente Parco, ma anche<br />

quelle che competono agli altri soggetti o operatori, comunque incidenti sulle condizioni di<br />

vita e di sviluppo del parco e delle sue popolazioni. Come si evince dalle linee strategiche<br />

illustrate, la valorizzazione del Parco comporta azioni, come un’efficace azione di<br />

‘marketing territoriale’ a livello nazionale ed europeo, interventi importanti<br />

sull’infrastrutturazione d’accesso, profonde revisioni delle politiche urbanistiche dei<br />

Comuni interessati, che dipendono da una ‘progettualità’ territoriale assai più vasta di<br />

quella direttamente attivabile e controllabile dall’Ente Parco. La possibilità di orientare nel<br />

senso desiderato tale progettualità dipende assai più dalla capacità di convincere e di<br />

concertare che dagli sforzi coercitivi che potrebbero essere messi in atto (in ogni caso<br />

necessariamente limitati alle aree interne del perimetro del Parco).<br />

Il rapporto del PP con la ‘progettualità territoriale’ è dunque cruciale. Tale rapporto non<br />

può in alcun modo ridursi ad una mera ‘sequenzialità’, come se i progetti potessero essere<br />

concepiti come semplici strumenti d’attuazione del disegno del PP. Ciò non appare<br />

possibile almeno per due ragioni. Prima di tutto perché i tempi di approvazione definitiva<br />

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