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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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per la qualità del recupero, di connettersi con il sistema organizzativo e fruitivo del<br />

Parco nel suo insieme (come per il progetto della ricettività diffusa del PRUSST).<br />

c, un quarto dei progetti interessa interventi di tipo ambientale, quasi tutti di livello locale,<br />

solo il 13% di questi interessano porzioni significative di territorio; l’impegno di spesa<br />

sembra essere il più basso rispetto alle altre categorie, ma è da considerare che proprio<br />

su questa categoria di progetti non si dispone di stime finanziarie. In sede attuativa si<br />

tratterà di valutare e di orientare tali progettualità all’interno dei programmi strategici<br />

già messi a punto dal Parco e di quelli che verranno espressi nel Piano.<br />

d, quasi un terzo dei progetti interessa interventi di tipo infrastrutturale e per servizi, ma<br />

con un impegno di spesa pari al 60% del totale delle richieste fatte. Da notare che gran<br />

parte di questi progetti interessano aree esterne al Parco e strutture di interesse per<br />

l’intera provincia. Sebbene parte degli interventi proposti, anche esternamente al Parco,<br />

siano di interesse per le strategie delineate, essi dovranno essere attentamente valutati in<br />

termini di compatibilità ambientale, in particolare per gli interventi infrastrutturali,<br />

prevedendo anche interventi di salvaguardia delle connessioni ecologiche e di fruizione.<br />

7.1.3 Altre iniziative ed attori locali<br />

Al fine di stimolare la partecipazione alla redazione del Piano ed alla concertazione delle<br />

scelte in itinere, l’Ente Parco ha avviato nel 2000 un articolato programma di incontri che<br />

oltre ai diversi enti istituzionali ha visto la partecipazione delle diverse associazioni di<br />

categoria, professionali e ambientaliste che operano sul territorio del Parco. Lo scopo di<br />

questi primi incontri era quello di raccogliere istanze e progettualità in corso o attese.<br />

Gli incontri hanno visto la partecipazione: delle organizzazioni di categoria (CISL,<br />

Confesercenti, Assoturismo, Coldiretti); delle organizzazioni professionali (Ordini degli<br />

Architetti, degli Agronomi e Forestali, dei Geologi, Collegio dei Periti Agrari e dei Periti<br />

Industriali); delle Associazioni Ambientaliste (Italia Nostra, WWF); oltre al Consorzio<br />

Costa del Cilento e il C.O.T. di Castellabate.<br />

I temi prioritariamente esplorati sono stati :<br />

- la valorizzazione del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico, con particolare<br />

riferimento alla acquisizione delle conoscenze, alla formazione degli operatori nel campo<br />

del recupero e nella valorizzazione delle tradizioni locali, alla formazione di percorsi di<br />

tipo culturale ed educativo;<br />

- la valorizzazione del settore agricolo attraverso la difesa dei prodotti tipici (anche<br />

zootecnici), il coinvolgimento degli operatori del settore, il controllo della qualità,<br />

l’integrazione con il settore turistico, il coinvolgimento degli agricoltori nel<br />

mantenimento del paesaggio;<br />

- la difesa del suolo, che necessita di interventi organici e preventivi;<br />

- lo sviluppo del turismo in termini qualitativi restringendo il campo di una crescita<br />

quantitativa attraverso il prolungamento della stagione turistica, l’integrazione maremontagna,<br />

il recupero dei beni storici e culturali, il recupero ambientale degli spazi<br />

compatibili, ma soprattutto con interventi di cooperazione, coesione e partecipazione<br />

degli operatori locali, anche in funzione della formazione di servizi informativi e<br />

divulgativi e della costruzione dell’immagine del Parco.<br />

Le varie parti trovano una convergenza unanime nel proporre l’attivazione di consorzi e<br />

momenti di cooperazione per la gestione dei servizi e dell’informazione, ma anche di<br />

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