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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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individuati i valori di qualità relativi a tre criteri di valutazione, in particolare: ricchezza di<br />

specie e di habitat, valore biogeografico e vicinanza alla tappa matura delle cenosi. Questi<br />

criteri sono stati utilizzati per la valutazione della qualità degli aspetti floristici e<br />

vegetazionali e di quelli faunistici.<br />

Su tali basi sono state prodotte otto carte, quattro per il settore botanico e quattro per quello<br />

zoologico (una per ciascun criterio di valutazione ed una sintetica) e si è potuto<br />

successivamente arrivare ad una valutazione complessiva, con la redazione di una Carta<br />

Sintetica della Qualità floristico-vegetazionale e faunistica.<br />

La valutazione separata e congiunta dei criteri citati consente di predisporre una base di<br />

riferimento e di monitoraggio ambientale di grande efficienza e di semplice utilizzazione.<br />

Il tutto diviene ancora più significativo se tali valutazioni, invece di essere attribuite ad un<br />

territorio seguendo i confini amministrativi, vengono assegnate tenendo conto della<br />

classificazione gerarchica precedentemente descritta.<br />

Utilizzando questo metodo si riesce infatti a valutare, in termini qualitativi e quantitativi,<br />

sia la qualità del Parco Nazionale nel suo complesso sia la qualità dei singoli sistemi e<br />

sottosistemi. Dal confronto delle attribuzioni di qualità al variare del criterio adottato e al<br />

variare dei sistemi ambientali nasce una normativa non teorica, ma rigorosamente collegata<br />

alla realtà territoriale. E’ opportuno inoltre segnalare la relazione diretta tra questi<br />

documenti cartografici e la zonizzazione adottata nel Piano del Parco.<br />

4.2.4. Aspetti di sintesi ecosistemica<br />

Il paesaggio del Parco Nazionale è fortemente caratterizzato in termini naturalistici. Basti<br />

pensare alla costa nella sua articolazione morfologica e litologica, l’area del Monte<br />

Bulgheria, le dorsali calcaree e gli apparati collinari e montani di natura flyscioide. Nel suo<br />

insieme l’uomo si è inserito in questo contesto, mantenendo integri i valori e i caratteri<br />

paesaggistici fino ad un certo momento della storia cilentana. Dal dopoguerra ad oggi il<br />

continuo abbandono ed una più generale disattenzione alla cura e alla gestione del<br />

territorio stesso hanno determinato in molti casi situazioni profondamente degradate. Tutto<br />

ciò senza però modificare l’essenza stessa degli elementi paesaggistici e senza alterare la<br />

potenzialità e la capacità di recupero e riqualificazione ecosistemica.<br />

Questa è la ragione per cui, analizzando le cartografie che hanno per tema la qualità<br />

ambientale sia nelle versioni analitiche che in quelle sintetiche, emerge una diffusa qualità<br />

“elevata” in vaste porzioni del Parco. Senza dubbio l’area più problematica in questo senso<br />

è quella costiera, area per la quale sarà essenziale attivare adeguati interventi di recupero<br />

ambientale, partendo proprio dalla riqualificazione delle residenze e delle infrastrutture.<br />

Anche le aree interne hanno problemi di riqualificazione ambientale e paesaggistica; in<br />

molti casi per le zone interne la riqualificazione del paesaggio è strettamente collegata ad<br />

una più significativa presenza dell’uomo con le attività che nel tempo si sono manifestate<br />

compatibili con le caratteristiche ambientali.<br />

Da una parte (la costa) si tratta di attivare processi che tendano a ridurre la pressione<br />

antropica, dall’altra processi che riescano a conservare le popolazioni locali nel loro<br />

territorio, rivalutando e, a volte, riscoprendo le potenzialità stesse delle aree interne.<br />

I principali problemi da affrontare in ordine alla tutela di tale risorse concernono:<br />

a, il degrado della risorsa forestale: benché in presenza di una molteplicità di specie e di<br />

una superficie coperta di boschi elevata, in gran parte pubblici, nel territorio del Parco<br />

mancano boschi “vetusti’. Il patrimonio forestale in generale è stato gestito con una<br />

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