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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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della tutela e nella configurazione degli strumenti di valutazione che dovranno essere<br />

utilizzati.<br />

ii,la fattibilità, che mette in gioco il Piano non solo in termini di snellezza delle procedure<br />

(nella sua funzione regolativa), ma introduce anche il concetto di priorità che non può<br />

essere slegato dalle scelte pianificatorie (il Piano nella sua funzione propositiva), sia nel<br />

riconoscimento dei valori irrinunciabili, sia nel riconoscimento del valore aggiunto che<br />

ciascuna azione può indurre. In questo senso sono da ritenersi proritari quei progetti la cui<br />

realizzazione contribuisce significativamente alla realizzazione delle linee programmatiche<br />

del Piano.<br />

iii,l’efficacia, misurata sia negli effetti indotti sul territorio (‘massa critica’) sia nella sua<br />

articolazione temporale e gestionale. Gli indicatori in questo caso dovranno tener conto<br />

non solo delle dinamiche economiche e funzionali, ma anche delle funzioni dimostrative,<br />

educative e culturali che competono al Parco. L’efficacia dovrà essere valutata sull’impatto<br />

che ciascuna azione esercita sul complesso delle linee strategiche evidenziate dal Piano:<br />

anche in assenza di una ‘massa critica’ una certa azione può avere efficacia elevata (ad<br />

esempio sulla sperimentazione di forme innovative di conservazione della natura). Così<br />

come l’efficacia delle azioni dovrà considerare gli impatti sulla valorizzazione delle<br />

diverse specificità locali: vi potranno essere azioni di scarso significato sull’insieme del<br />

Parco, ma di grande valore nell’esaltare strutture e caratteri delle singole identità locali .<br />

7.1.1 Le iniziative promosse o sostenute dall’Ente Parco.<br />

a, Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST)<br />

Orientato allo sviluppo delle attività turistiche, in modo tale da “conciliare l’adesione al<br />

mercato con la conservazione delle caratteristiche peculiari del contesto locale, depositario<br />

di un patrimonio unico negli aspetti territoriali, ambientali, paesaggistici, sociali e<br />

culturali”. Il programma, che prevede un investimento di 10220 mld, di cui 2160 mld da<br />

parte privata, interessa più di un terzo della superficie del Parco e circa il 60% dell’intera<br />

Provincia e considera due diversi modelli insediativi; da una parte ‘la città densa’ sulla<br />

fascia costiera, dall’altra la ‘città diffusa’ del sistema dei centri montani e collinari a bassa<br />

densità. L’ipotesi strategica è di coniugare i due sistemi per valorizzarne le potenzialità e<br />

mitigarne i rischi di impoverimento, attraverso cinque misure principali, di seguito<br />

illustrate.<br />

1, il programma di “ospitalità diffusa” (con costi diretti per circa il 26% dell’intero<br />

programma), finalizzato alla formazione di una rete di abitazioni da destinare<br />

all’alloggio dei visitatori del Parco da recuperare nel patrimonio esistente. Al<br />

programma hanno aderito circa circa 2000 cittadini disposti ad investire il 60% sul loro<br />

patrimonio per la realizzazione e gestione delle strutture turistiche;<br />

2, il programma di infrastrutture di rete per la mobilità (con costi diretti pari all’11% del<br />

l’intero programma) attraverso: la messa a regime del trasporto marittimo, ‘le vie del<br />

Mare’, tra Salerno ed i porti della costa, ed il collegamento tra questi e l’interno,<br />

attraverso il potenziamento delle strutture e dei mezzi; potenziamento dello scalo aereo<br />

di Salerno e suo collegamento con piazzole di Eliporto con i principali centri del Parco,<br />

anche in funzione di protezione civile e anti incendio;<br />

3, la riqualificazione urbana ed ambientale dei Comuni del Parco, attraverso interventi<br />

principalmente diretti al recupero e alla valorizzazione dei beni di interesse storico o<br />

ambientali, per un investimento complessivo di L. 116 mdl (di cui 17 già reperibili),<br />

pari al 11,4% dei costi diretti dell’intero programma.<br />

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