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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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Categorie normative<br />

Controllo e valutazione dei processi di trasformazione<br />

Titolo II. Norme per parti del territorio.<br />

Inquadramento territoriale<br />

Zonizzazione<br />

Titolo III. Vincoli e destinazioni specifiche<br />

Difesa del suolo e gestione delle acque<br />

Fascia costiera, fasce fluviali e continuità ambientale<br />

Sistemi e sottosistemi ambientali<br />

Emergenze naturalistiche<br />

Gestione forestale<br />

Attività agro-pastorale<br />

Ambiti ed elementi di specifico interesse paesistico<br />

Aree ed elementi di specifico interesse storico-culturale:<br />

Aree di recupero ambientale e paesistico<br />

Sistemi di accessibilità:<br />

Sistemi di attrezzature e servizi:<br />

Le norme dei titoli II e III sono riscontrate dalle indicazioni raccolte nelle Tavole di Piano,<br />

in scala 1/50.000, con le sole eccezioni di quelle che fanno riferimento ad aree o risorse<br />

automaticamente identificabili sul terreno.<br />

Sotto il primo titolo sono raccolte varie disposizioni riguardanti in particolare:<br />

a, gli obbiettivi del Piano in rapporto alle finalità del parco,<br />

b, gli elementi costitutivi del Piano,<br />

c, l’efficacia delle diverse modalità di determinazioni del piano, dalle prescrizioni<br />

immediatamente precettive (e perciò anche “sostitutive” di ogni altra difforme<br />

prescrizione, ai sensi dell’art.12 L.394, a presidio di risorse e valori non altrimenti<br />

tutelabili), agli indirizzi volti ad orientare la pianificazione di competenza di Provincia e<br />

Comuni, cui spetta di tradurli in disposizioni operative,<br />

d, gli strumenti e le modalità attuative, con particolare riguardo per i piani di gestione, i<br />

progetti e programmi d’intervento, gli accordi per l’attuazione concertata con gli altri<br />

soggetti istituzionali e per le forme di partenariato coinvolgenti anche gli attori locali,<br />

e, le categorie normative utilizzate dal Piano, concernenti le modalità d’intervento (che,<br />

data la natura del Piano, non possono ricondursi a quelle “edilizie” tipizzate dalla<br />

L.457/78: restauro, manutenzione, nuova costruzione, ecc.), i tipi d’uso delle risorse e<br />

d’attività praticabili (anch’essi da ricondurre a “pacchetti” assai più aggregati e ben<br />

diversi dalle destinazioni d’uso utilizzate nella pianificazione urbanistica),<br />

f, le forme e gli strumenti di controllo e valutazione dei processi di trasformazione<br />

(valutazioni d’impatto, monitoraggi ecc.).<br />

Il secondo titolo si articola in due direzioni:<br />

a, la prima concerne le “aree contigue”, la cui importanza ai fini delle strategie del Piano<br />

è già stata ripetutamente segnalata, anche in relazione alle situazioni problematiche che<br />

si registrano lungo il perimetro del Parco. Se il ricorso a prescrizioni immediatamente<br />

cogenti - da definire d’intesa con la <strong>Regione</strong> - è rigorosamente delimitato dall’art. 32<br />

L.394, assai più ampie sono le opportunità di pianificazione e gestione concertata coi<br />

Comuni e la Provincia, al fine non solo di assicurare una tutela efficace del Parco, ma<br />

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