Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania
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- le risorse economiche e finanziarie disponibili o da acquisire per le suddette azioni,<br />
con particolare riferimento ai programmi di finanziamento regionali, nazionali o<br />
europei;<br />
- gli strumenti utilizzabili, con particolare riguardo per i progetti ed i programmi previsti<br />
dal PP e dal PPES;<br />
- le procedure da seguire per l'attuazione con particolare riguardo per le valutazioni e le<br />
verifiche preventive di compatibilità ambientale.<br />
b, I Piani d’azione di lungo termine, in particolare:<br />
b1, Il Piano di difesa del suolo, volto a definire le misure e gli interventi ai fini della<br />
sicurezza idrogeologica e della corretta gestione delle acque, per assicurarne il miglior<br />
coordinamento - secondo la sollecitazione recentemente espressa dal Ministero<br />
dell'Ambiente - con le misure di competenza dell'Autorità di bacino, dell’Autorità di<br />
ambito della Provincia e degli organi della Protezione civile, nel rispetto delle esigenze<br />
di tutela paesistica ed ambientale istituzionalmente garantite dall'Ente Parco. Il Piano:<br />
- individua le situazioni di dissesto, descrivendone i caratteri e i fattori causali: di<br />
rischio di piena per effetto di ostruzioni o restringimenti che ostacolano il normale<br />
deflusso delle acque, o di carenze gestionali nella manutenzione degli alvei fluviali;<br />
di instabilità dei versanti per fenomeni franosi o incendi; dei processi di arretramento<br />
e erosione della costa; del deterioramento quantitativo e qualitativo delle acque;<br />
- definisce le proposte di intervento e le misure di protezione, di mitigazione e di<br />
superamento del rischio e degrado;<br />
- definisce le fasce fluviali con diverso grado di protezione in funzione anche degli<br />
ecosistemi ad essi collegati, secondo le indicazioni espresse all’art .9;<br />
- individua gli interventi e le misure di controllo per il mantenimento del deflusso<br />
minimo vitale, la razionalizzazione dei prelievi ad uso potabile, agricolo, produttivo ed<br />
energetico e il miglioramento qualitativo delle acque e degli ecosistemi collegati.<br />
- garantisce la consistenza istituzionale al Presidio Ambientale Permanente e al Sistema<br />
di Monitoraggio Ambientale già attivati dal Parco;<br />
b2, Il Piano di Gestione Naturalistico, volto a coordinare le azioni riguardanti la<br />
protezione e la gestione delle risorse naturali. Esso:<br />
- definisce le misure di prevenzione, controllo, gestione e recupero delle risorse<br />
vegetali e faunistiche;<br />
- orienta, programma e coordina le attività dell’Ente per quanto riguarda la gestione<br />
delle risorse naturali;<br />
- guida la predisposizione di progetti mirati, strettamente legati alle attività di studio e<br />
ricerca, nonché alle attività di monitoraggio, di cui ai successivi articoli.<br />
b3, Il Piano del Paesaggio, volto a dare attuazione alla Convenzione Europea del<br />
Paesaggio, ai fini della salvaguardia, gestione e pianificazione del paesaggio nel<br />
territorio interessato dal Parco, tramite l’adozione di misure specifiche. Con riferimento<br />
all’art. 6 della citata Convenzione, tali misure, da applicarsi contestualmente, mirano a:<br />
- sensibilizzare gli attori interessati, con particolare riguardo alle autorità locali<br />
competenti, sul valore del paesaggio;<br />
- promuovere la formazione dei soggetti interessati nel settore pubblico e privato;<br />
- identificare le unità di paesaggio del territorio interessato;<br />
- analizzarne i caratteri identitari e le pressioni trasformative cui sono esposti;<br />
- descriverne i cambiamenti in corso e le tendenze evolutive;<br />
- evidenziarne i valori, sulla base di procedure esplicite di valutazione e con particolare<br />
riguardo per il significato loro attribuito dalle popolazioni e dalle parti interessate;<br />
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