16.06.2013 Views

Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

logica non congruente con gli obbiettivi del Piano (ceduazioni ravvicinate, forte<br />

presenza di essenze alloctone, etc.) ed in particolare si evidenzia la scarsa qualità<br />

ecosistemica nei boschi dell’orizzonte sub-appenninico;<br />

b, l’abbandono delle aree agricole, seguito da una progressiva modificazione dell’uso del<br />

suolo (nuovi modelli colturali o urbanizzazione), soprattutto nelle aree pianeggianti e<br />

collinari, influisce in modo diretto sulla conservazione di parte della biodiversità e sul<br />

funzionamento degli ecosistemi. La modificazione della attività agricola si rileva nella<br />

progressiva eliminazione di elementi fondamentali alla funzionalità ecologica quali<br />

siepi, filari, muretti di recinzione di particolare importanza per la fauna, e nella<br />

progressiva diminuzione della diversità degli ecomosaici agricoli (perdita del<br />

consociativismo prato-ulivo, ad esempio). Il problema dell’abbandono delle aree<br />

agricole è esteso in modo ancor più preoccupante sia nel Parco che nelle aree contigue;<br />

c, la pressione turistica ed urbanizzativa, con particolare riferimento a tratti del sistema<br />

costiero che, con alcuni tratti semipianeggianti delle valli interne, segna valori di<br />

frammentazione degli ambiti naturali e seminaturali, talmente bassi da rischiare mettere<br />

in crisi la possibilità di “rete ecologica” (vedi “Carta dell’indice di Diversità Spaziale”<br />

del Preliminare. La frammentazione e il degrado della costa e dei corridoi fluviali<br />

(principalmente ad opera di edilizia anche abusiva e di industrializzazione non<br />

pianificata) incidono in particolare sulle linee di migrazione dell’avifauna che collegano<br />

le aree transahariane al centro, all’est e al nord dell’Europa; le aree maggiormente<br />

vulnerabili sono: Capo Palinuro, P. Licosa, M. Tresino, Torre del Telegrafo, C. Grosso<br />

oltre che sulla Costa degli Infreschi, le dune di S. Iconio e le Ripe Rosse, le foci dei<br />

fiumi Lambro e Mingardo;<br />

d, gli effetti dovuti all’introduzione di specie alloctone, come quelle del genere Eucalyptus<br />

che non producono la ricchezza attesa, e che hanno abbassato la diversità faunistica,<br />

causando principalmente l’eliminazione delle specie legate al “cuore della tessera”. Un<br />

altro problema, spesso trascurato nella gestione degli ambienti naturali è il rapporto tra<br />

la fauna domestica (bovini, ovini e caprini) e di affezione (cani) con la fauna selvatica,<br />

che si legge sotto tre distinti aspetti, quali la creazione di reti ecologiche a bassa<br />

stabilità, la trasmissione di zoonosi, l’iperarricchimento delle falde a livello dei Pianori<br />

per carico trofico, con susseguente abbassamento del minimo vitale a valle per<br />

l’ittiofauna.<br />

68

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!