Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania
Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania
Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
- il rigoroso contenimento degli sviluppi infrastrutturali non strettamente rispondenti ad<br />
imprescindibili esigenze collettive, soprattutto in presenza di risorse infrastrutturali<br />
sottoutilizzate o abbandonate, escludendo comunque interventi suscettibili di<br />
compromettere la riconoscibilità, leggibilità e fruibilità delle strutture storiche e dei<br />
relativi contesti paesistici o di determinare indesiderabili impatti ambientali; e, per<br />
contro, la promozione di interventi di recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione<br />
delle reti infrastrutturali esistenti, soprattutto dei percorsi atti a potenziare ed arricchire<br />
la fruizione del patrimonio naturale, paesistico e culturale.<br />
2.2.2. Le funzioni<br />
Tali obiettivi conferiscono inevitabilmente al Piano del Parco - il maggiore e più<br />
complesso degli strumenti da elaborare - un ruolo assai ampio, tale da consentirgli di<br />
“sostituire” ogni altro tipo di piano, compresi i piani paesistici con contenuti che spaziano<br />
da quelli strettamente naturalistici a quelli urbanistici e territoriali. In base alla L.394/1991,<br />
come già ricordato, esso contiene:<br />
a, organizzazione generale del territorio e sua articolazione in aree o parti caratterizzate da<br />
caratteristiche ambientali omogenee (sistemi e sottosistemi di paesaggio) e conseguenti<br />
forme differenziate di uso, godimento e tutela;<br />
b, vincoli, destinazioni d’uso pubblico o privato e norme d’attuazione relative con<br />
riferimento alle varie aree o parti del piano;<br />
c, sistemi di accessibilità veicolare e pedonale con particolare riguardo ai percorsi, accessi<br />
e strutture riservati ai disabili, ai portatori di handicap ed agli anziani;<br />
d, sistemi di attrezzature e servizi per la gestione la funzione sociale del Parco, musei,<br />
centri di visite, uffici informativi, aree di campeggio, attività agrituristiche;<br />
e, indirizzi e criteri per gli interventi su flora, fauna e ambiente naturale in genere”.<br />
La definizione dei contenuti operata nella legge quadro concorre ad individuare le funzioni<br />
specifiche che il Piano è destinato a svolgere, funzioni che si sono precisate, anche alla<br />
luce degli orientamenti internazionali (quali in particolare segnalati dall’Unione Mondiale<br />
per la Natura: IUCN 1997, delle esperienze europee (raccolte dal Centro Europeo di<br />
Documentazione sulla Pianificazione dei Parchi Naturali, 1994 e 1996), e dei contributi<br />
giunti dall'"interno" del Parco in occasione dell'attività di concertazione e di elaborazione<br />
delle strategie (raccolti nel documenti Idee per il Parco).<br />
Tali funzioni possono così riassumersi:<br />
a, anzitutto il Piano deve svolgere una funzione regolativa, che tutela con opportune<br />
norme di disciplina, vincoli e prescrizioni i siti, le risorse ed i paesaggi istituzionalmente<br />
protetti, prevalendo, ove occorra, sulla disciplina posta in essere dagli altri strumenti di<br />
piano; tale funzione acquista un significato particolare nel nostro caso, ove occorre<br />
conciliare l’esigenza di una rigorosa difesa dell’unitarietà ambientale del Parco con<br />
l’esigenza di una accurata differenziazione delle forme di tutela e di valorizzazione in<br />
relazione alle specificità paesistiche, culturali, economiche e sociali delle sue diverse<br />
parti;<br />
b, in secondo luogo il Piano deve svolgere un ruolo insostituibile di quadro di riferimento<br />
strategico per coordinare ed orientare le azioni ed i programmi d’intervento che<br />
competono ai diversi soggetti, pubblici e privati, a vario titolo operanti sul territorio<br />
14