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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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3.3.3. I Piani delle Comunità Montane<br />

Le Comunità montane si sono dotate di Piani molto precedentemente alla nascita del Parco<br />

e al varo del Piano provinciale (Lambro e del Mingardo,1980; Alento-Montestella,1985;<br />

Calore Salernitano 1987; Vallo di Diano,1988; Gelbison e Cervati,1989; Alburni,1991;<br />

Bussento, 1992).Dal loro esame sono emersi aspetti peculiari legati a caratteri locali del<br />

territorio e, contestualmente, temi comuni, in qualche caso problematici. In generale sugli<br />

obbiettivi di fondo esiste una naturale convergenza tra gli indirizzi assunti dalle Comunità<br />

e dal Parco, emergono alcuni temi su cui concentrare approfondimenti e confronti, anche in<br />

relazione alla datazione dei piani, tra cui:<br />

a, interventi diretti alle attività agro-forestali quali in particolare la promozione<br />

dell’associazionismo tra agricoltori e l’ampliamento della dimensione aziendale, ed<br />

interventi mirati nelle aree interne maggiormente svantaggiate:<br />

- ad affrontare i problemi di approvvigionamento idrico in area rurale con realizzazione di<br />

una idonea rete irrigua,<br />

- alla realizzazione di centri specializzati per la raccolta e trasformazione del prodotto<br />

agricolo, per impianti zootecnici pilota, per servizi alla trasformazione, per impianti per la<br />

conservazione del pesce azzurro,<br />

- alla trasformazione progressiva di castagneti cedui in castagneti da frutto in specifiche<br />

zone,<br />

- alla regolamentazione degli usi civici rivolta ad accrescere le potenzialità produttive dei<br />

suoli,<br />

- al rimboschimento dei terreni che non presentano altre possibilità di sfruttamento,<br />

- al miglioramento della viabilità forestale.<br />

b, interventi diretti al miglioramento dell’assetto insediativo, quali ad esempio il<br />

rafforzamento del ruolo dei centri (progetto-obbiettivo di Rofrano o i progetti per la<br />

riqualificazione di capo Palinuro, Ascea, Roccagloriosa) con miglioramento<br />

dell’accessibilità ai centri interni; il miglioramento dell’accessibilità interna ed esterna<br />

(strada a scorrimento veloce di Magliano e quella di fondovalle Calore che si connetta<br />

all’autostrada ad Eboli), il miglioramento delle bretelle di raccordo ai centri abitati e<br />

dell’anello del Monte Stella,<br />

c, interventi diretti alle attività produttive, quali ad esempio: nel settore turistico (sostegno<br />

alla ricettività diffusa e all’agriturismo, ma anche strutture turistiche di notevole entità in<br />

aree collinari, approdi turistici, impianti sportivi attrezzati), nel settore industriale<br />

commerciale e artigianale (nuove aree PIP e/o nuove zone industriali-artigianali attrezzate,<br />

realizzazione di impianto di acquacoltura, centri commerciali e terziari nella zona del Vallo<br />

di Diano).<br />

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