Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania
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4.6.2 Punti di forza e di debolezza del mondo produttivo<br />
L’analisi delle imprese presenti nel Parco del Cilento e Vallo di Diano è stata condotta<br />
utilizzando un questionario di rilevazione somministrato agli imprenditori selezionati<br />
utilizzando una procedura di campionamento stratificato. Le informazioni ricavate sono di<br />
carattere generale e vanno ulteriormente verificate nel complesso, ma possiamo ritenerle<br />
sufficientemente attendibili, anche in virtù del carattere meramente qualitativo. In<br />
particolare, si riferiscono ai punti di forza e di debolezza dell’area e ad alcune proposte di<br />
intervento dirette a migliorare le condizioni economiche e di sviluppo del tessuto<br />
produttivo manifatturiere e di alcuni servizi presenti nell’area.<br />
I punti di debolezza presenti all’interno del tessuto produttivo possono essere così<br />
sintetizzati:<br />
a, rarefazione del tessuto produttivo: il territorio del Parco evidenzia una certa carenza di<br />
imprese nei settori produttivi; dall’analisi emerge che alcuni comuni, anche perché di<br />
dimensioni ridotte non hanno alcuna impresa; inoltre, in generale si evidenzia una certa<br />
polverizzazione sul territorio: vi sono poche imprese;<br />
b, forme giuridiche di impresa non evolute: le poche imprese presenti nel territorio del<br />
Parco hanno una natura giuridica non evoluta; le società di capitali, società per azioni o<br />
a responsabilità limitata, sono presenti in numero esiguo, mentre le società di persone<br />
sono la regola generale, con una elevatissima percentuale di ditte individuali e imprese<br />
familiari;<br />
c, ridotta dimensione unitaria delle imprese: il terzo elemento caratterizzante direttamente<br />
le imprese è la loro ridotta dimensione unitaria, sia sotto il punto di vista della<br />
bassissima capitalizzazione, sia sotto il punto di vista del numero medio di addetti.<br />
Infatti, dal punto di vista del lavoro questo dato è estremamente preoccupante anche in<br />
termini di prospettive occupazionali future;<br />
d, carenza di legami tra imprese: le relativamente poche e piccole imprese presenti nel<br />
Parco hanno una scarsa propensione a stabilire legami e connessioni tra loro; ciò accade<br />
sia a monte ed a valle, sia lateralmente al processo produttivo; dall’analisi emerge che<br />
siamo in presenza di artigiani piuttosto che di imprenditori, cioè di persone che valutano<br />
principalmente l’aspetto del lavoro personale nel prodotto; ciò potrebbe rappresentare<br />
un vantaggio per le produzioni artistiche e tipiche, che tuttavia stanno scomparendo,<br />
mentre in generale è un punto di grande debolezza perché rappresenta un vincolo allo<br />
sviluppo delle filiere produttive sul modello dei distretti industriali;<br />
e, bassa qualificazione della manodopera: la bassa qualificazione della manodopera non è<br />
sicuramente un problema esclusivo del Parco, essendo caratteristico di grande parte del<br />
nostro paese; infatti, in molte aree si risente dell’assenza di legami tra mondo della<br />
formazione (scuole o università) e mondo produttivo, con enorme riduzione di<br />
efficienza dovuta alla necessità di ampliare i percorsi di on the job training; tuttavia,<br />
date le caratteristiche dell’universo produttivo presente nell’area considerata siamo di<br />
fronte ad un grande vincolo, anche per la struttura del sistema formativo esistente che è<br />
particolarmente rarefatto, anche in virtù della ridottissima popolazione di alcune aree;<br />
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