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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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del PP (per quanto si tenti di abbreviarli) sono comunque troppo lunghi perché si possa<br />

rinviare a ‘dopo’ tale approvazione del PP la predisposizione dei progetti che - come<br />

appare chiaro nel quadro panoramico più avanti descritto – riflettono dinamiche, attese ed<br />

opportunità che maturano assai più velocemente di quanto non possa procedere la<br />

formazione del PP e sono quindi destinati, inevitabilmente, ad anticiparlo.<br />

Ma la seconda e più importante ragione sta nel fatto che i progetti, se da un lato possono<br />

essere orientati dalle strategie espresse dal PP, possono dall’altro concorrere in misura<br />

decisiva a specificarle e a verificarne la fattibilità e l’efficacia sociale ed ambientale. La<br />

progettualità territoriale costituisce un essenziale terreno di prova delle strategie del PP.<br />

Ciò vale soprattutto per quei progetti che mettono in gioco la capacità creativa ed autoorganizzativa<br />

delle comunità locali e che – perciò – possono o debbono fungere da<br />

autentici ‘laboratori di sperimentazione’ per un quadro strategico che esplicitamente<br />

ricerca, nella capacità di innescare lo sviluppo sostenibile locale la propria legittimazione.<br />

In altri termini le linee strategiche del cap. 5 si ridurrebbero a mere astrazioni se non<br />

potessero confrontarsi con le azioni concrete attivabili nel vivo dei processi reali. La<br />

progettualità manifesta sul territorio presenta per altro caratteri di estrema eterogeneità,<br />

anche in relazione alla variabilità delle fonti di finanziamento, delle opportunità operative e<br />

delle attese degli operatori privati potenzialmente coinvolti. I progetti, in parte già oggi<br />

avviati, nell'ambito della vivace attività dell'Ente, trovano nel Piano un quadro di<br />

riferimento complessivo sino ad ora mancante. Tuttavia, se il Piano definisce le coordinate<br />

logiche e scientifiche in cui inquadrare l'attività operativa, non si può ancora, in questa<br />

fase, calare organicamente le iniziative del Piano sul territorio, dato che mancano quadri di<br />

riferimento a scala di dettaglio, necessari, in un territorio così vasto e articolato, per<br />

riuscire a definire sintesi di interventi prioritari a livello locale. La prospettiva, tratteggiata<br />

nel capitolo 5 comporta, nella prima e prossima fase di sviluppo del Piano, un lavoro di<br />

sintesi locale che da una parte renda merito dell'interazione tra le diverse risorse e<br />

potenzialità in ciascun luogo e dall'altra renda possibile una valutazione e una<br />

comprensione sintetica dell'azione del Piano per ogni ambito territoriale, soprattutto da<br />

parte degli amministratori e degli operatori locali. L’avvio contestuale ed in qualche modo<br />

anticipatore di progetti e programmi, già delineati con una forte valenza d’integrazione<br />

territoriale e settoriale, quali quelli promossi dal Parco, ma anche la progettualità diffusa<br />

presente sul territorio, offrono una opportunità inedita al Piano, che non può andare<br />

perduta. Si pone, però, il problema di promuovere una fase di confronto operativo su due<br />

fronti:<br />

- da una parte nella evidenziazione delle congruenze e complementarietà tra gli obbiettivi<br />

posti dai diversi strumenti operativi che, pur nella loro autonomia,.sottolineino le<br />

necessarie sinergie capaci di orientare la fattibilità degli interventi, escludendo eventuali<br />

discordanze e migliorando la chiarezza complessiva del quadro di riferimento;<br />

- dall’altra nella definizione dei criteri valutativi che dovranno guidare le azioni<br />

specifiche, non solo in riferimento alla compatibilità degli effetti attesi in rapporto alla<br />

vulnerabilità delle risorse e del territorio, ma anche in funzione delle priorità e<br />

dell’efficacia delle azioni proposte rispetto alla linee programmatiche e gestionali<br />

proposte dal PP.<br />

I criteri di valutazione dei progetti proposti dal Progetto Integrato Territoriale (PIT)<br />

possono costituire un primo quadro di riferimento per le verifiche di congruenza:<br />

i,l’ammissibilità, misurata nella coerenza delle azioni con gli obbiettivi del PIT, del Piano<br />

ed del Programma socio-economico. L’ammissibilità ovviamente comprende la verifica di<br />

compatibilità ambientale, che compete al Piano delineare, in riferimento ai diversi livelli<br />

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