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Relazione illustrativa - Programmazione Unitaria Regione Campania

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assetto delle conoscenze realmente interdisciplinare e, per più aspetti, transdisciplinare:<br />

basato cioè sull’interazione e la mutua fecondazione dei diversi contributi disciplinari (non<br />

di rado su terreni di frontiera) e non già sul loro semplice accostamento. E’ infatti evidente<br />

che l’eccezionale complessità del territorio interessato richiede da un lato approfondimenti<br />

specialistici molto articolati e specifici; ma dall’altro richiede altresì che tali<br />

approfondimenti convergano in sintesi sistemiche interpretative, atte a fornire una<br />

conoscenza la più possibile olistica dei fenomeni in esame. Si tratta di un processo<br />

conoscitivo che non si può basare sulla semplice somma dei diversi contributi, ma ha<br />

richiesto un lavoro di integrazione che qui è soltanto iniziato e dovrà continuare<br />

sedimentandosi negli sviluppi che, a diversi livelli, il Piano stesso prevede.<br />

Le necessarie sintesi interpretative (vedi par.5.1), in cui i diversi contributi settoriali sono<br />

confluiti, si sono articolate per ottenere nel Piano un primo setaccio di valori di riferimento<br />

e di organizzazione delle conoscenze disciplinari. Questa fase di sintesi, accompagnata ad<br />

una parallela lettura integrata dei processi insediativi e di acculturazione storica del<br />

territorio, è stato sorretto dall’apparato concettuale offerto dalla landscape ecology ed ha<br />

sortito il materiale fondamentale per l’interpretazione degli aspetti patrimoniali del Parco.<br />

L’integrazione sistemica delle diverse caratteristiche ambientali e socioeconomiche è stata<br />

possibile in quanto si è preventivamente realizzata una classificazione gerarchica del<br />

territorio basata sui caratteri strutturanti quali clima, litomorfologia, flora, vegetazione,<br />

fauna ed uso del suolo. Su questo modello classificatorio è stato relazionare le valenze<br />

ambientali ed ecosistemiche con le indagini socioeconomiche che rendono conto delle<br />

attività potenziali e in essere che, su tale patrimonio, stanno fondando la qualità della vita e<br />

le prospettive di sviluppo della popolazione locale.<br />

Su questa base, con esplicito riferimento alla Convenzione Europea del Paesaggio<br />

predisposta dal Consiglio d’Europa e firmata a Firenze il 20/10/00 (vedi par. 5.1.1.), è<br />

possibile ricostituire un raccordo interdisciplinare complessivo allo scopo di integrare<br />

adeguatamente il processo valutativo su cui poggiano le scelte di piano. Tale processo,<br />

consentendo a tutti di apprezzare le poste in gioco e gli esiti attesi dagli interventi in<br />

programma, assume infatti particolare importanza nel nostro caso, in relazione sia alla<br />

complessità ed ampiezza del territorio in esame, sia alle esigenze di cooperazione e copianificazione<br />

con la Provincia e con la pluralità degli Enti locali. Particolare risalto<br />

assumono, in proposito, due snodi del processo valutativo-interpretativo:<br />

a1) l’individuazione delle unità ambientali e delle unità di paesaggio risultante dalla<br />

sintesi interpretativa delle indicazioni fisiche, biologiche ed antropiche (vedi par. 5.1.2.).<br />

Tale sintesi è fondamentale sia ai fini dell’identificazione dei caratteri strutturali rilevanti<br />

per l’assetto ambientale e paesistico complessivo del contesto fisiografico ed ecosistemico<br />

(anche in rapporto alla Carta della Natura ed al programma CORINE LAND COVER), sia<br />

ai fini della zonizzazione del Parco e delle indicazioni per le aree contigue. Le unità di<br />

paesaggio che si intendono identificare negli sviluppi del Piano possono essere definite<br />

come “ambiti caratterizzati da specifici sistemi di relazioni (morfologiche, biologiche,<br />

ecologiche, funzionali, storiche, culturali) tra elementi o componenti eterogenee, che<br />

conferiscono loro una individualità riconoscibile e distinguibile dal contesto” e<br />

rappresentano quindi un passo decisivo verso il riconoscimento delle identità locali in<br />

termini naturalistici, culturali ed antropici. Le unità di paesaggio così definite, proprio<br />

perché legate alla omogeneità ed eterogeneità fisica, biologica ed antropica, potranno<br />

essere oggetto di indicazioni pianificatorie differenziate.<br />

a2) il riconoscimento dei caratteri strutturali del territorio, vale a dire di quei caratteri<br />

(elementi e relazioni tra elementi) dotati di relativa stabilità e permanenza, che possono<br />

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