Formato PDF (3077 Kb) - Facoltà di Agraria - Università degli Studi ...
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I noduli efficaci contengono la legemoglobina, <strong>di</strong> colore rossastro, che può essere in<strong>di</strong>viduata<br />
tagliando trasversalmente i noduli. I noduli non efficienti appaiono invece piccoli, consistenti,<br />
sferici e <strong>di</strong> colore verdastro internamente.<br />
In presenza <strong>di</strong> elevate quantità <strong>di</strong> N nel terreno od in caso <strong>di</strong> fertilizzazioni, lo sviluppo dei<br />
noduli viene ritardato. Nei climi tropicali tuttavia, la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> piccole dosi <strong>di</strong> N vengono<br />
spesso impiegate per stimolare l’accrescimento iniziale della coltura. L’effetto complessivo <strong>di</strong><br />
questa concimazione sullo sviluppo della pianta può talvolta risultare positivo.<br />
Nei tropici le leguminose hanno la capacità <strong>di</strong> produrre noduli in terreni aci<strong>di</strong> carenti in P,<br />
Ca ed altri nutrienti, in maggior misura rispetto a quanto avviene nelle aree temperate. In quest’ultime<br />
la nodulazione risulta carente nelle stagioni con fotoperiodo breve e scarsa intensità<br />
luminosa.<br />
Sono stati in<strong>di</strong>viduati molti ceppi <strong>di</strong> Rhizobium alcuni dei quali specifici per un certo<br />
numero <strong>di</strong> leguminose. Ogni ceppo è in grado <strong>di</strong> produrre noduli ra<strong>di</strong>cali su qualsiasi gruppo <strong>di</strong><br />
leguminose botanicamente vicine a quella specifica ma non su altre. Per esempio, il ceppo <strong>di</strong><br />
Rhizobium japonicum della Vigna unguiculata è molto <strong>di</strong>ffuso nei tropici ed è in grado <strong>di</strong> provocare<br />
la nodulazione in molti generi <strong>di</strong> leguminose tropicali. Questo è possibile poiché tale ceppo<br />
è probabilmente quello ancestrale ed il meno specializzato dei Rhizobium.<br />
Quando si introducono leguminose in nuovi ambienti è sempre consigliabile inoculare i semi<br />
con il ceppo appropriato; questo, se la specie introdotta non risulta essere in simbiosi con il R.<br />
japonicum. La soia, per esempio, necessita del batterio specifico. Poche specie della famiglia<br />
Caesalpinoideae producono noduli mentre questi vengono largamente prodotti dalle specie delle<br />
famiglie Mimosoideae e Papilionoideae.<br />
La fissazione simbiontica dell’N riveste una grande importanza nel complesso sistema<br />
suolo-pianta-atmosfera. Non deve essere sottovalutato l’aspetto energetico <strong>di</strong> tale processo. Infatti,<br />
da alcuni calcoli sulla energia libera <strong>di</strong> Gibbs necessaria per la fissazione simbiontica<br />
dell’N, è emerso che per questo processo sono necessarie circa 85 Kcal mole -1 +<br />
<strong>di</strong> NH4 fissato<br />
contro le 163 Kcal mole -1 +<br />
<strong>di</strong> NH4 prodotto industrialmente con la sintesi <strong>di</strong> Haber-Bosch.<br />
Il fenomeno della fissazione simbiontica dell’N in ambienti tropicali deve ancora essere<br />
aprofon<strong>di</strong>tamente stu<strong>di</strong>ato soprattutto in relazione ai ceppi specifici <strong>di</strong> Rhizobium occorrenti per<br />
le numerose specie <strong>di</strong> leguminose.<br />
Leucaena leucocephala<br />
Erba me<strong>di</strong>ca<br />
Pisello del tropico<br />
Fagiolo dal’occhio<br />
Pisello mungo<br />
Stylosanthes<br />
Soia<br />
Cece<br />
Arachide<br />
Cyamopsis sp.<br />
Figura 5. Quantitativi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto fissati da alcune leguminose (kg N ha -1 anno -1 ).<br />
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