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Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente

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‘LE MELEGHINE’ IN FINALE EMILIA, UN’AREA UMIDA IN FUNZIONE<br />

In figura 5.8 si riportano i rendimenti di rimozione dei solidi sospesi totali calcolati con bilanci<br />

di massa nel solo periodo maggio ‘96 - maggio ‘97, in quanto nel periodo novembre ‘99 –<br />

novembre ‘00 sono stati valutati i materiali s<strong>ed</strong>imentabili con metodo volumetrico.<br />

In figura 5.9 si riportano i rendimenti di rimozione degli ortofosfati calcolati con bilanci di massa<br />

per il solo periodo novembre ‘99 – novembre ‘00, poiché nel periodo maggio ‘96 - maggio<br />

‘97 tale analisi non era stata prevista.<br />

Si noti il buon rendimento di s<strong>ed</strong>imentazione (63%) nel periodo considerato, e l’ottimo rendimento<br />

per gli ortofosfati, che nel periodo nov ‘99 – nov ‘00 è stato pari al 94%.<br />

In figura 5.10 e 5.11 si riportano i rendimenti di rimozione del COD calcolati con bilanci di<br />

massa per i due periodi considerati.<br />

Dai grafici e dai dati raccolti si osserva come l’<strong>imp</strong>ianto sia in grado di abbattere il COD con<br />

un buon grado di efficienza, circa il 40%, nel caso in cui i carichi in ingresso siano elevati<br />

(maggio ‘96 – maggio ‘97). In tale periodo l’area umida dimostra inoltre una buona flessibilità<br />

avendo risposto positivamente alle già menzionate problematiche di rilascio vegetale dallo<br />

stagno aerobico e ai numerosi picchi di carico. Nel periodo novembre ‘99 – novembre ‘00<br />

si nota una sostanziale invarianza dei valori in entrata e in uscita. Ciò è da mettere in relazione<br />

sia ai valori inferiori delle concentrazioni e dei carichi in ingresso, sia presumibilmente<br />

ai già citati bassi battenti idraulici nel periodo estivo 2000 condizionati dai lavori di ripristino<br />

arginale. La lama d’acqua mantenuta a basso spessore ha subito infatti un sensibile incremento<br />

della temperatura e dell’insolazione, con conseguente sviluppo di microalghe e maggiore concentrazione<br />

di COD.<br />

Anche per il BOD, i cui valori non risultano monitorati per il periodo maggio ‘96 – maggio ‘97<br />

ma solo per il periodo novembre ‘99 – novembre ‘00, si nota una sostanziale coincidenza dei<br />

valori in uscita dall’area umida rispetto a quelli in ingresso.<br />

5.5. La flora e la fauna<br />

L’area umida ha assunto nel tempo anche un’<strong>imp</strong>ortante funzione naturalistica <strong>ed</strong> ecologica<br />

con un sostanziale incremento della biodiversità delle specie vegetali e di quelle animali.<br />

Le macrofite radicate presenti nella zona palustre sono rappresentate da Phragmites communis,<br />

Typha spp., Carex spp., Scirpus spp. con evidente dominanza della Pragmites communis.<br />

Nelle zone palustri riparie e in quelle a funzione ricreativa, invece, sono presenti essenze boschive<br />

igrofile tra le specie diffuse nell’areale alluvionale padano per un totale di circa 2000<br />

esemplari.<br />

L’area umida di Finale Emilia dalla sua costruzione ad oggi è diventata molto <strong>imp</strong>ortante per<br />

la sosta, lo svernamento e la nidificazione di una grande quantità di uccelli tipici degli ambienti<br />

palustri. Le concentrazioni maggiori di avifauna sono rilevabili durante il periodo autunnale<br />

e primaverile quando i migratori sostano per alimentarsi nella zona palustre e nello<br />

stagno aerobico. Il bosco igrofilo <strong>imp</strong>iantato all’interno della zona palustre sta rivelando la sua<br />

forte valenza ambientale ospitando stagionalmente dormitori e nidi di molte specie. A seguito<br />

di osservazioni effettuate a partire dal 1996, risultano osservate 138 specie delle quali almeno<br />

una trentina nidificanti.<br />

A testimonianza dell’<strong>imp</strong>ortanza assunta dall’area umida di Finale Emilia per l’avifauna, nella<br />

tabella in Allegato A si riportano le famiglie osservate <strong>ed</strong> il numero di specie.<br />

L’area umida ha sviluppato nel tempo anche una funzione didattica, prestandosi alla fruizione<br />

di scolaresche interessate alle problematiche legate all’inquinamento e agli aspetti naturalistici<br />

con la realizzazione di progetti didattici e visite guidate.<br />

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