Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente
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LINEE GUIDA PER LA RICOSTRUZIONE DI AREE UMIDE<br />
PER IL TRATTAMENTO DI ACQUE SUPERFICIALI<br />
getto, dell’altezza d’acqua prevista per l’evento con tempo di ritorno pari alla vita dell’opera,<br />
della perdita di franco utile dovuta all’accumulo nel tempo di materiale vegetale e s<strong>ed</strong>imenti,<br />
della quota prevista per il consolidamento del terreno, della quota prevista di subsidenza, più<br />
un franco di sicurezza.<br />
La compattazione delle arginature, ovvero l’imm<strong>ed</strong>iato incremento nella densità del suolo dovuto<br />
alla diminuzione di porosità, non deve essere confusa con il loro consolidamento che è<br />
invece un lento incremento di densità dato dalla graduale risistemazione delle particelle di terreno<br />
nel tempo.<br />
La compattazione ha una forte influenza sul comportamento di una qualsiasi struttura in terra:<br />
se è inadeguata sarà inevitabile un’alta permeabilità, una bassa resistenza, maggiori rischi<br />
erosivi, maggiori rischi di smottamenti.<br />
Per compattare i suoli dovrebbero venire utilizzati rulli motorizzati. E’ possibile che i movimenti<br />
dei mezzi di trasporto necessari alla sistemazione degli argini siano in grado di provv<strong>ed</strong>ere<br />
ad una compattazione sufficiente, ma questo non è sempre vero: la compattazione affidata a<br />
questa unica modalità va utilizzata con grande cautela onde evitare spiacevoli sorprese <strong>ed</strong> elevati,<br />
quanto <strong>imp</strong>revisti, costi di ripristino arginale.<br />
Le arginature vanno costruite sulla base di normali considerazioni di stabilità basate sui principi<br />
della geotecnica. I materiali disponibili per la costruzione <strong>imp</strong>orranno le caratteristiche di<br />
pendenza delle scarpate. Se il materiale usato per la costruzione dell’argine è scarsamente <strong>imp</strong>ermeabile,<br />
un setto di argilla interno all’argine può essere utile per minimizzare l’infiltrazione.<br />
Possono essere inoltre necessari drenaggi per la raccolta dell’acqua infiltrata, finché non<br />
si pervenga al consolidamento dei materiali.<br />
Le arginature possono essere utilizzate anche come accesso p<strong>ed</strong>onale o di veicoli all’area.<br />
Un’arginatura che funga da accesso per autoveicoli richi<strong>ed</strong>erà una larghezza di sommità pari<br />
ad almeno 3m, mentre per un accesso p<strong>ed</strong>onale una larghezza minima di 1m sarà sufficiente.<br />
Gli argini con larghezza superiore a 5m sono meno soggetti al pericolo di sifonamenti,<br />
che possono essere dovuti anche ad azioni di scavo da parte delle nutrie.<br />
Argini interni<br />
Gli argini interni vengono usati per la distribuzione generale del flusso all’interno dall’area<br />
umida, e non devono quindi controllare fuoriuscite d’acqua verso l’esterno. Per questo motivo<br />
le arginature interne possono essere più piccole e meno elevate rispetto a quelle esterne.<br />
Gli argini interni progettati per l’accesso p<strong>ed</strong>onale devono avere una larghezza minima<br />
in sommità di 1m.<br />
Argini per la diversione del flusso<br />
Possono essere utilizzati argini ancora più piccoli per deviare l’acqua all’interno di percorsi<br />
tortuosi attraverso l’area umida, creando un percorso idraulico più lungo. Questo esp<strong>ed</strong>iente,<br />
poiché incrementa il tempo di residenza dell’acqua, porta ad un incremento dell’efficienza del<br />
sistema. La sommità dell’argine, in questo caso, può essere sommersa anche in presenza di livelli<br />
idraulici normali.<br />
3.5.4 Fattori di progetto<br />
I principali fattori progettuali per la ri/costruzione di aree <strong>umide</strong> sono: il tempo di residenza,<br />
il carico organico, il carico idraulico, la profondità dell’acqua, il rapporto lunghezza/larghezza,<br />
la forma. Valori tipici suggeriti in letteratura danno gli intervalli di variazione presentati<br />
in tabella 3.5 (Re<strong>ed</strong> et al., 1988; Watson et al., 1989; Watson and Hobson, 1989;<br />
Hammer, 1989; Crites, 1994; Kadlec and Knight, 1996; EPA, 2000).