Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente
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3.7.10 Specie vegetali<br />
LINEE GUIDA PER LA RICOSTRUZIONE DI AREE UMIDE<br />
PER IL TRATTAMENTO DI ACQUE SUPERFICIALI<br />
La scelta delle specie vegetali in un’area umida dovrà considerare: la qualità dell’acqua, le altezze<br />
d’acqua di progetto e quelle in condizioni estreme, il clima, la latitudine, le necessità di manutenzione,<br />
gli obiettivi dell’area umida. Al momento non c’è alcuna evidenza sperimentale che dimostri<br />
che i rendimenti depurativi siano differenti tra le diverse specie di macrofite radicate emergenti comunemente<br />
utilizzate (Kadlec and Knight, 1996). Criteri di selezione decisivi sono il potenziale di<br />
crescita, la resistenza, il costo della messa a dimora, i costi di manutenzione. Le specie vegetali che<br />
mantengono la loro struttura durante tutto l’arco dell’anno consentono poi un rendimento depurativo<br />
migliore delle specie che muoiono alle temperature fr<strong>ed</strong>de. Per queste ragioni, le specie emergenti<br />
caratterizzate da alti contenuti di lignina e che si sanno adattare ad altezze d’acqua variabili<br />
sono le più usate nelle aree <strong>umide</strong> ri/costruite. Le specie vegetali palustri che con più successo incontrano<br />
questi criteri includono Phragmites, Typha e Scirpus (Kadlec and Knight, 1996).<br />
3.7.11 Piantumazione<br />
La fase di piantumazione e di attecchimento della vegetazione è di fondamentale <strong>imp</strong>ortanza<br />
per il successo nella realizzazione di un’area umida. I rari casi in cui si ritenga di poter fare<br />
affidamento su una colonizzazione naturale della vegetazione richi<strong>ed</strong>eranno tempi più lunghi<br />
rispetto ai casi in cui si è ricorso alla piantumazione, con il rischio di ottenere poi una vegetazione<br />
distribuita in maniera non uniforme.<br />
La piantumazione dell’area umida dovrà essere effettuata il più presto possibile nella sequenza<br />
delle proc<strong>ed</strong>ure costruttive. Spesso, infatti, accade che durante la fase iniziale di vita dell’area<br />
umida, quando la vegetazione non è ancora presente, la qualità dell’acqua sia inferiore<br />
a quella prevista a causa della crescita algale, della risospensione dei s<strong>ed</strong>imenti e dell’attività<br />
animale nelle zone d’acqua bassa previste per essere vegetate.<br />
Se l’area umida deve essere piantumata, i costi e la reperibilità degli esemplari vegetali dovranno<br />
essere verificati durante le prime fasi progettuali. La possibilità di realizzare in sito un<br />
vivaio per il trapianto deve essere decisa con molto anticipo. Sono infatti preferibili piante di<br />
1 o 2 anni (Kadlec and Knight, 1996) avendo queste le riserve di energia sufficienti per sopravvivere<br />
alle operazioni di trapianto. Di conseguenza, la creazione di un vivaio deve essere<br />
completata molto prima delle altre operazioni costruttive.<br />
Il successo della piantumazione dipenderà dall’abilità del vivaista, dal tipo e dalla qualità delle<br />
piante, dalla matrice del suolo, dal periodo in cui viene effettuata la piantumazione.<br />
La preparazione di un substrato idoneo si baserà su principi ortocolturali, che tengano in conto,<br />
tra l’altro, la tollerabilità del substrato alla crescita della pianta, la capacità delle radici di infilarsi<br />
nel terreno, la presenza di nutrienti. Solitamente quello che risulterà essere il fondo dell’area umida<br />
dopo la fase di scavo, sarà troppo compattato per consentire la crescita delle radici della pianta<br />
e potrebbe anche essere scarso di nutrienti. E’ quindi necessario provv<strong>ed</strong>ere a substrati idonei<br />
alla piantumazione. Lo spessore minimo del substrato dovrà essere di 25 cm e in genere si utilizzerà<br />
un substrato proveniente dalla costruzione stessa dell’area umida: il materiale di substrato<br />
asportato dal terreno superficiale dovrà essere conservato e protetto dall’erosione per poi essere<br />
successivamente riutilizzato nell’area umida al completamento degli scavi.<br />
Substrati <strong>imp</strong>ortati dall’esterno del cantiere dovranno essere accuratamente testati per quanto<br />
riguarda la loro capacità di sostenere la crescita vegetale, la presenza di contaminanti e la loro<br />
capacità di trattenere i nutrienti. Dovrà in ogni caso essere evitato l’utilizzo di substrato contenente<br />
semi di malerbe.<br />
Il substrato una volta posizionato dovrà essere livellato senza però essere compattato. Una fase<br />
di pre-allagamento dovrà essere prevista per consentire la sistemazione del substrato, e<br />
quindi si effettuerà un nuovo livellamento.