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Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente

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LA REALIZZAZIONE DI AREE UMIDE<br />

ro essere abbassati per consentire una migliore diffusione dell’ossigeno ai s<strong>ed</strong>imenti, alle radici<br />

delle piante e alle comunità microbiche che realizzano la depurazione. D’altra parte un<br />

battente d’acqua meno elevato facilita l’aumento ulteriore della temperatura e la diffusione della<br />

luce, fattori questi che potrebbero causare un aumento della produttività algale.<br />

Durante i periodi in cui l’acqua ghiaccia i livelli dovranno essere ridotti abbassando le quote<br />

della struttura di controllo in uscita, in modo che l’acqua scorra liberamente sotto una zona<br />

d’aria al di sotto della copertura isolante del ghiaccio e della neve.<br />

Gli uccelli acquatici utilizzano le isole per la nidificazione: all’inizio del periodo di nidificazione<br />

i livelli idrici dovranno essere tenuti alti, in modo che gli uccelli siano forzati a costruire<br />

i loro nidi in posizioni più elevate. Questo consentirà la possibilità di una futura fluttuazione<br />

dei livelli anche durante il periodo della nidificazione, senza il timore di sommergere i nidi.<br />

Livelli idraulici diversi creano generalmente un maggior numero di nicchie ecologiche e una<br />

maggiore biodiversità. Poiché molte specie di uccelli sono attratte dalle zone <strong>umide</strong> con una<br />

presenza duratura d’acqua, le zone meno frequentemente allagate avranno in generale una<br />

popolazione inferiore di uccelli.<br />

Fluttuazioni drastiche del livello idrico possono provocare seri danni erosivi e dovrebbero essere<br />

evitate.<br />

La velocità di fluttuazione del livello deve essere sufficientemente lenta da consentire la migrazione<br />

della fauna bentonica: una variazione giornaliera di livello di 30 cm/giorno non sembra<br />

condizionare eccessivamente le comunità bentoniche (Smith et al., 1981) mentre fluttuazioni<br />

maggiori di 90 cm/giorno avranno sicuri effetti negativi (Fisher and Lavoy, 1972).<br />

Depositi di s<strong>ed</strong>imenti immessi nell’ambiente palustre a causa di fenomeni erosivi possono soffocare<br />

le radici delle piante, specialmente gli alberi. Anche un suolo con alta concentrazione di argilla<br />

può contribuire a ridurre drasticamente la diffusione dell’ossigeno alla zona delle radici.<br />

3.8.3 Gestione a seguito di eventi meteorologici estremi e di inondazioni<br />

Le aree <strong>umide</strong> dovranno essere ispezionate, non appena praticabili, dopo forti eventi metereologici<br />

o inondazioni. I danni dovranno essere riparati, i detriti dovranno essere rimossi.<br />

Durante i periodi di inondazione la maggior parte delle piante mature saranno in grado di sopravvivere<br />

per 1-2 settimane (DLWC-New South Wales, 1998). Se in vaste zone si perderà la<br />

vegetazione, essa dovrà essere ripristinata. Piccole aree generalmente saranno in grado di ristabilirsi<br />

naturalmente, aree più estese potrebbero richi<strong>ed</strong>ere una seconda piantumazione. Se<br />

il substrato è stato eroso, sarà necessario ripristinarlo prima di una seconda piantumazione.<br />

3.8.4 Gestione del livello idrico dopo la piantumazione<br />

Dopo la piantumazione il livello dall’area umida dovrà essere controllato per evitare che le<br />

giovani piante soffrano per la mancanza d’acqua, o vengano soffocate da livelli troppo alti.<br />

La gestione attenta dei livelli idrici favorirà la biodiversità e un attecchimento ad esito positivo.<br />

Durante il periodo di attecchimento l’area umida dovrà essere controllata regolarmente per verificare<br />

la salute delle piante e lo stato di diffusione delle malerbe.<br />

3.8.5 Gestione dei detriti<br />

Se si vuole mantenere un’efficienza idraulica <strong>ed</strong> ottimizzare i rendimenti di rimozione degli inquinanti,<br />

i detriti che si possono accumulare sulle grate dovranno essere rimossi periodicamente<br />

e imm<strong>ed</strong>iatamente dopo forti eventi meteorologici.<br />

Dopo un certo tempo, al momento non quantificabile esattamente, il materiale vegetale accumulato<br />

e i detriti possono richi<strong>ed</strong>ere una rimozione. Gli studi condotti nell’area umida di Ar 59

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