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Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente

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LA REALIZZAZIONE DI AREE UMIDE<br />

Tab. 3.7 Rapporto ottimale tra specchi d’acqua liberi da vegetazione/zone a canneto che favoriscono<br />

diversi obiettivi di qualità dell’acqua – diversità d’habitat – ricreazione<br />

Rapporto<br />

1:6 filtrazione, trasformazione<br />

nutrienti<br />

1:4 macroinvertebrati<br />

1:2 s<strong>ed</strong>imentazione<br />

1:1 abbattimento patogeni, specie uccelli acquatici bilancio visivo,<br />

riaerazione ricreazione passiva<br />

Nella fase progettuale è poi necessario prev<strong>ed</strong>ere un accesso alle zone vegetate, utile per la<br />

futura manutenzione vegetativa.<br />

3.5.10 Zona di outlet<br />

Qualità<br />

dell’acqua<br />

Diversità<br />

di habitat<br />

Ricreazione<br />

Il progetto dell’outlet di un’area umida è fondamentale per evitare potenziali zone morte (Figura<br />

3.8), per controllare il livello idrico, per evitare intasamenti all’uscita e per il monitoraggio<br />

della portata e della qualità dell’acqua.<br />

Dovrà essere prevista in prossimità dell’uscita una zona d’acqua profonda per raccogliere e<br />

dirigere i flussi al dispositivo di outlet. Questa zona terminale deve comunque essere mantenuta<br />

la più piccola possibile per evitare tempi di residenza troppo lunghi e conseguente crescita<br />

algale. L’indicazione generale è che il tempo di residenza di tale zona dovrà essere inferiore<br />

ai 3 giorni (Gearheart and Finney, 1996).<br />

Le strutture di outlet sono in genere sensibili all’accumulo di residui vegetali: è pertanto desiderabile<br />

un filtro finale della biomassa prodotta nell’area umida per ridurne l’esportazione<br />

e i conseguenti alti valori nelle concentrazioni di BOD, TSS e nutrienti. La maniera<br />

ottimale per realizzare una filtrazione finale è tramite le piante acquatiche stesse. Altre possibilità<br />

che possono alleviare questo problema sono l’uso di un filtro roccioso o di una griglia<br />

a maglie larghe posizionata un metro o due dalla struttura di outlet. La biomassa algale<br />

dovrà allora essere rimossa dal sistema, e, una volta rimossa, non va abbandonata<br />

in prossimità della sponda dove un evento meteorologico può riportare nell’area umida i<br />

nutrienti rimossi.<br />

Vi sono varie tipologie di strutture che possono essere utilizzate per controllare il livello dell’acqua<br />

all’interno dell’area umida. L’uso di queste strutture dipende dalla loro applicabilità a<br />

situazioni specifiche e dagli obiettivi dell’area umida (Figure 3.9, 3.10, 3.11, 3.12).<br />

La struttura di controllo del livello idrico verrà posizionata all’interno di uno sbarramento o di<br />

un argine. L’argine potrà essere costruito con un nucleo <strong>imp</strong>ermeabile per ridurre l’infiltrazione<br />

e migliorarne la stabilità.<br />

Può essere utile inoltre che la struttura di outlet sia in grado di operare a diverse profondità.<br />

La qualità dell’acqua negli strati più superficiali della colonna d’acqua è generalmente migliore<br />

di quella negli strati più profondi, specialmente in termini di ossigeno disciolto, TSS,<br />

BOD e pH. Se si prev<strong>ed</strong>e in fase progettuale una struttura di outlet che consenta la massima<br />

flessibilità anche per quel che riguarda il punto di raccolta dell’acqua, sarà possibile alzare<br />

o abbassare il punto di presa della struttura d’outlet alla profondità in cui la qualità dell’acqua<br />

è migliore.<br />

E’ <strong>imp</strong>ortante prev<strong>ed</strong>ere nella struttura di outlet la possibilità di misura della portata. Un metodo<br />

spesso adottato e di facile realizzazione è la misura tramite uno stramazzo a “V” (figura<br />

3.9).<br />

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