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Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente

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LINEE GUIDA PER LA RICOSTRUZIONE DI AREE UMIDE<br />

PER IL TRATTAMENTO DI ACQUE SUPERFICIALI<br />

Suoli con una permeabilità inferiore a circa 10 -6 cm/s vengono normalmente considerati come<br />

un’adeguata barriera all’infiltrazione.<br />

L’infiltrazione in falda può essere eliminata costruendo un substrato argilloso o utilizzando materiali<br />

plastici <strong>imp</strong>ermeabili. In entrambi i casi la scelta inciderà notevolmente sui costi di costruzione.<br />

L’uso di uno strato d’argilla viene generalmente considerato una scelta più efficace<br />

e di minore <strong>imp</strong>atto ambientale rispetto alla membrana sintetica.<br />

Se si usa una membrana sintetica, si dovrà poi provv<strong>ed</strong>ere ad un’adeguata copertura di suolo<br />

per uno spessore sufficiente, in modo tale da proteggere la membrana da danni accidentali<br />

e dalla penetrazione delle radici vegetali. E’ necessario considerare anche che mammiferi<br />

come la nutria possono danneggiare la membrana mordendola.<br />

3.2.6 Caratterizzazione della quantità e della qualità dell’acqua in ingresso<br />

Flusso<br />

La quantità e la distribuzione temporale del flusso idraulico che interesserà l’area umida costituiscono<br />

i primi e principali fattori progettuali. L’analisi dovrà includere i possibili andamenti<br />

stagionali del flusso e una modellizzazione realizzata a partire dai flussi storici per un periodo<br />

lungo almeno quanto il tempo di vita previsto per l’area umida. A questo riguardo è necessario<br />

considerare come le aree <strong>umide</strong> possano comunque continuare a funzionare per periodi<br />

molto lunghi: aree <strong>umide</strong> ben progettate possono affrontare anche eventi estremi; è necessario<br />

però accettare, in questo caso, che la funzionalità del sistema non sia efficiente durante<br />

l’evento estremo e durante il successivo periodo di ripresa.<br />

Qualità<br />

I valori delle concentrazioni degli inquinanti che con l’acqua entrano nell’area umida sono fattori<br />

critici nel dimensionamento dell’area umida e nella previsione della sua capacità depurativa.<br />

Una buona definizione della qualità dell’acqua in ingresso è quindi essenziale, includendo<br />

in questa anche le distribuzioni temporali storiche delle concentrazioni di inquinanti: sono<br />

frequenti infatti andamenti stagionali sia per gli inquinanti di origine puntiforme che per quelli<br />

di origine diffusa spesso legati agli andamenti meteorologici.<br />

Le concentrazioni degli inquinanti in uscita possono essere pr<strong>ed</strong>ette attraverso modelli progettuali:<br />

esistono infatti varie possibilità di scelta sia per i modelli idraulici sia per quelli legati alla<br />

qualità dell’acqua da utilizzarsi in fase progettuale e, successivamente, in s<strong>ed</strong>e gestionale.<br />

Le sostanze chimiche da analizzare vanno scelte in base agli obiettivi di depurazione. In prima<br />

istanza possono essere sufficienti le sostanze riportate nel Decreto Legislativo n. 152/1999 come<br />

modificato e integrato dal DL n° 258/2000 per quel che riguarda gli scarichi in acque superficiali,<br />

salvo poi aggiungere l’analisi di specifici inquinanti per specifici obiettivi di depurazione.<br />

3.2.7 Considerazioni progettuali<br />

Dimensionamento di un’area umida a flusso superficiale (FWS)<br />

L’azione di abbattimento degli inquinanti in un’area umida deriva dalla complessa interazione<br />

di processi di tipo fisico, biologico e chimico. Questi, a loro volta, sono influenzati dalla<br />

combinazione di vari fattori tra cui in particolare la temperatura, il tempo di residenza idraulica,<br />

il carico idraulico, il carico inquinante, la presenza di vegetazione, la profondità dell’acqua,<br />

la forma, le dimensioni dell’area umida, etc.<br />

In questo paragrafo verranno riportate le formule progettuali che interessano le aree <strong>umide</strong><br />

ri/costruite a flusso superficiale (FWS).<br />

Si tratta di modelli e formulazioni empiriche che, per un sicuro utilizzo progettuale, necessitano<br />

della conoscenza dei fattori specifici a partire dai quali sono state definite.

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