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Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente

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LA REALIZZAZIONE DI AREE UMIDE<br />

3.4.6 Carico idraulico specifico (o portata unitaria specifica)<br />

Il carico idraulico specifico (spesso chiamato semplicemente ‘carico idraulico’ o portata unitaria<br />

specifica) viene definito dal rapporto:<br />

q Q<br />

=<br />

A<br />

dove:<br />

q = carico idraulico specifico, m/d;<br />

Q = portata, m 3 /d;<br />

A = superficie dell’area umida, m 2 .<br />

Quando la portata utilizzata in questa equazione è la portata in ingresso, si parlerà di portata<br />

specifica in ingresso all’area umida; quando invece si userà una portata m<strong>ed</strong>ia si dovrà parlare<br />

di portata specifica m<strong>ed</strong>ia dell’area umida. Quest’ultima prenderà in considerazione anche<br />

le diminuzioni o gli incrementi di flusso all’interno dell’area stessa.<br />

3.4.7 Comportamento idraulico dell’area umida<br />

La determinazione del comportamento idraulico di in un’area umida risulta non facile sia per<br />

le variazioni del deflusso nello spazio e nel tempo dovute al variare della morfologia, delle<br />

condizioni vegetative e delle condizioni di ingresso, sia per la natura stocastica degli eventi<br />

idrologici che interessano l’area. Il campo di velocità in un’area umida è condizionato dal gradiente<br />

tra zona di inlet e zona di outlet, dipendente dalla scabrezza di fondo e di parete, dalla<br />

vegetazione, dai detriti sul fondo e dalle condizioni della sponda della zona allagata. Vi sono<br />

poi varie strutture di regolazione finale che possono essere usate per gestire il livello idrico.<br />

Il profilo idraulico sarà il risultato della combinazione di questi fattori, unitamente alla pendenza<br />

del fondo <strong>ed</strong> alla forma dell’area umida.<br />

E’ <strong>imp</strong>ortante considerare il comportamento idraulico di un’area umida già in fase di progetto.<br />

Il primo obiettivo è quello di assicurarsi che l’area umida sia in grado di consentire il deflusso<br />

di portate attese senza creare problemi di rigurgito, come l’allagamento delle strutture<br />

di inlet o il superamento degli argini. Alcune aree <strong>umide</strong> in passato sono state progettate senza<br />

tenere in dovuta considerazione le perdite di carico date dalla vegetazione sommersa e dai<br />

detriti, con il risultato di sistemi vincolati idraulicamente che non possono tollerare alcuni valori<br />

di portata senza che l’acqua non superi gli argini.<br />

Per calcolare le perdite di carico tra inlet e outlet si utilizza usualmente l’equazione di Chézy:<br />

dove:<br />

v = velocità;<br />

R = raggio idraulico;<br />

i = pendenza;<br />

nella quale il coefficiente χ è determinato con la formula di Gauckler-Strickler:<br />

o di Manning - Strickler<br />

v = χ Ri<br />

χ= KR 1/6<br />

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