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Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente

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LA REALIZZAZIONE DI AREE UMIDE<br />

3.5.2 Dimensioni e configurazione dei comparti<br />

Le aree <strong>umide</strong> ricostruite sono generalmente suddivise in comparti idraulicamente separati.<br />

L’utilizzo di comparti multipli ha il vantaggio di aumentare la flessibilità in fase progettuale e<br />

gestionale, e di accrescere l’efficienza depurativa del sistema per la proprietà dei reattori in<br />

serie. Inoltre, una configurazione a più comparti diminuisce le possibilità di corto circuiti nel<br />

flusso.<br />

Le dimensioni dei comparti dell’area umida dipendono innanzitutto dagli obiettivi di efficienza<br />

depurativa e da considerazioni economiche. Grandi comparti richi<strong>ed</strong>ono infatti minore<br />

quantità di arginature per unità d’area e minor numero di opere idrauliche d’ingresso e d’uscita,<br />

per cui i costi di costruzione per unità d’area risultano inferiori.<br />

Sebbene la dimensione dei comparti possa influenzare l’utilizzo dell’area umida da parte di<br />

alcuni animali, in generale essa ha un effetto minimo sulla produttività primaria o sulla produzione<br />

secondaria della maggior parte della fauna tipica (Sather and Smith, 1984). Un più<br />

alto rapporto lunghezza argine/estensione comparto può risultare utile per un incremento degli<br />

effetti relativi all’estensione della linea di costa (maggiore habitat per la nidificazione e per<br />

la ricerca di cibo).<br />

In generale si raccomanda che le aree <strong>umide</strong> costruite con finalità depurative prev<strong>ed</strong>ano un<br />

minimo di 3 celle in serie (EPA, 2000).<br />

3.5.3 Argini<br />

Movimenti terra<br />

Un obiettivo da perseguire per il calcolo dei movimenti terra è la compensazione tra i volumi di<br />

scavo e quelli di riporto. Tale compensazione ha anche ragioni economiche. Se la morfologia<br />

e la natura del terreno lo consentono, è conveniente realizzare movimenti terra all’interno dell’area<br />

umida onde evitare onerosi ricorsi a forniture di materiale da cava per i riporti o l’allontanamento<br />

con smaltimento a discarica per gli scavi, con conseguente maggiore <strong>imp</strong>atto ambientale<br />

e aggravio dei costi. La scelta della quota di fondo dell’area umida rispetto al piano di<br />

campagna, unitamente ad un corretto computo dei volumi e al rilievo plano-altimetrico del sito,<br />

consentono in generale di ottenere un saldo sterri-riporti a valore nullo.<br />

E’ ovviamente necessario uno studio preliminare di carattere geotecnico per verificare la possibilità<br />

di utilizzare il terreno in sito per la costruzione di argini.<br />

Arginature esterne<br />

La progettazione delle arginature si basa su considerazioni idrauliche e geotecniche. La finalità<br />

dell’argine, infatti, è quella di contenere e di regolare il flusso idraulico all’interno dell’area.<br />

Le arginature dovranno essere in grado di contenere tutte le portate di progetto in varie condizioni<br />

di scabrezza, includendo le perdite di carico in situazioni di vegetazione densa.<br />

Le arginature esterne di un’area umida dovranno avere un franco idoneo a prevenire esondazioni<br />

verso il territorio circostante, ma dovranno anche essere mantenute più basse possibili<br />

per rispondere a criteri paesaggistico-estetici. Le arginature esterne verranno progettate per<br />

prevenire le esondazioni dovute ad eventi meteorici critici (con tempi di ritorno di 10, 25, o<br />

più anni) e consentire per eventi meno frequenti l’esondazione attraverso punti di scarico di<br />

emergenza controllati. Il franco delle arginature dovrà ovviamente tenere conto anche del consolidamento<br />

del terreno, dell’eventuale subsidenza, <strong>ed</strong> inoltre del fatto che nell’area umida si<br />

avrà un progressivo accumulo di materiale vegetale e di s<strong>ed</strong>imenti che incrementeranno la resistenza<br />

al deflusso e diminuiranno il franco utile nel tempo.<br />

L’altezza degli argini sarà quindi data dalla somma del massimo livello idrico previsto da pro- 33

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