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Aree umide imp - Assessorato Territorio ed Ambiente

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CASTELNOVO BARIANO:<br />

UN’AREA DIMOSTRATIVA E SPERIMENTALE LUNGO IL PO<br />

4.5. Monitoraggio zanzare<br />

In passato le aree <strong>umide</strong> sono state considerate come luoghi malsani infestati da zanzare e da<br />

altri animali poco desiderati. In particolare le zanzare, alcuni decenni fa, sono state drasticamente<br />

combattute con la bonifica dei luoghi paludosi (ma soprattutto con l’uso dell’insetticida<br />

DDT oggi vietato), perché portatrici del plasmodio della malaria, malattia a quei tempi endemica<br />

in alcune regioni d’Italia.<br />

Oggi, i progressi nel campo m<strong>ed</strong>ico <strong>ed</strong> il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie hanno<br />

ridotto notevolmente l’incidenza delle malattie trasmissibili con le punture di zanzara (malaria,<br />

encefaliti e febbre gialla) rendendo meno diffusa l’idea di area umida come luogo malsano.<br />

Le aree <strong>umide</strong> sono in effetti luoghi ideali per questi organismi che trascorrono la loro fase larvale<br />

in acqua. Essi nascono da uova depositate in acque calme o stagnanti. Dopo qualche ora<br />

dalla deposizione, le uova si schiudono lasciando uscire le forme larvali. La fase larvale prosegue<br />

per 7 giorni con la successione di 5 stadi di crescita e termina con la formazione della pupa.<br />

Nello stadio di pupa avvengono le trasformazioni che permettono la formazione dell’adulto<br />

alato che sfarfalla dopo 2-3 giorni. I maschi si nutrono di nettare mentre le femmine, dopo<br />

l’accoppiamento, necessitano di sangue animale per la formazione delle uova. La suzione di<br />

sangue da animali a sangue caldo e dall’uomo rende possibile la trasmissione di agenti patogeni<br />

tra gli organismi soggetti alle punture di zanzare. Le femmine, una volta sfarfallate, vivono<br />

2-3 settimane e non percorrono che alcune centinaia di metri dal luogo di nascita.<br />

Per verificare l’eventuale incremento di zanzare dovute alla ricostruzione dell’area umida di<br />

Castelnovo Bariano si è allestito un piano di monitoraggio per le zanzare adulte che prev<strong>ed</strong>e,<br />

per valutare l’abbondanza delle zanzare all’interno e fuori dall’area, l’utilizzo di tre trappole<br />

localizzate rispettivamente in due punti all’interno dell’area <strong>ed</strong> in un punto in prossimità di un<br />

abitazione posta a circa due chilometri dall’<strong>imp</strong>ianto e rappresentativa, quindi, di un sito locale<br />

ma non influenzato dall’area umida.<br />

Le trappole usate (figura 4.16) sono costituite da una luce,<br />

una ventola aspirante, un interruttore crepuscolare <strong>ed</strong> una<br />

retina per la conservazione degli animali catturati.<br />

Le zanzare, attirate dalla luce, vengono spinte dall’aspirazione<br />

dell’aria nella retina di raccolta. L’interruttore crepuscolare<br />

permette di aumentare l’autonomia delle batterie di<br />

alimentazione rendendo operativa la trappola solo durante<br />

le ore notturne e permettendo nel caso specifico il campionamento<br />

per due notti successive.<br />

Il numero di catture eseguito non è attribuibile ad un determinato<br />

areale e quindi non è un campionamento propriamente<br />

quantitativo. Tuttavia, esso ha un’utilità rilevante se<br />

utilizzato per confrontare le abbondanze relative del numero<br />

di catture eseguite in condizioni analoghe. Per rendere il<br />

campionamento significativo le tre trappole sono state posizionate<br />

in contemporanea e lontane da fonti luminose.<br />

I campionamenti più significativi sono stati eseguiti da giugno<br />

a settembre 1999. La cadenza della misura è stata settimanale<br />

e le trappole sono state spostate ciclicamente nei<br />

Fig. 4.16 : trappola usate per con-<br />

tre punti di misura per evitare errori dovuti a diverse capatare gli adulti di zanzara<br />

cità di cattura. 87

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