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Flora vascolare del Sulcis (Sardegna Sud-Occidentale, Italia)

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Gianluigi Bacchetta<br />

questi rilievi, nonostante le altitudini siano modeste e raramente superino i 1000<br />

m di quota. In generale il paesaggio <strong>del</strong>le aree granitiche di Domus de Maria,<br />

Pula e Capoterra si presenta molto differenziato: le forme più aspre si hanno in<br />

corrispondenza di litotipi con sensibili riduzioni di grana o in presenza di<br />

ammassi porfirici o aplitici; la pendenza elevata causa una consistente capacità<br />

erosiva dei corsi d’acqua per cui le valli sono più strette e profonde nelle aree<br />

montuose e più aperte in prossimità <strong>del</strong>lo sbocco a mare, inoltre, sono evidenti le<br />

conoidi alluvionali e i terrazzamenti laddove i corsi d’acqua raggiungono le aree<br />

pianeggianti, testimonianza <strong>del</strong>le variazioni climatiche quaternarie. Sono presenti<br />

i glacis, che fungono da raccordo tra i rilevi e il fondovalle; aree di roccia molto<br />

fratturata e spesso anche arenizzata in corrispondenza <strong>del</strong>le zone di convergenza<br />

di importanti lineamenti strutturali (M.te Panizzadas, Arcu Su Schisorgiu, Arcu<br />

Joane Arena, etc.); sono altresì visibili gli effetti <strong>del</strong>la gelifrazione che è stata<br />

attiva durante le fasi glaciali <strong>del</strong> Quaternario e ha provocato la frantumazione<br />

<strong>del</strong>la roccia in corrispondenza <strong>del</strong>le aree di faglia e frattura.<br />

Laddove invece i rilievi granitici hanno conservato superfici più<br />

pianeggianti, i processi geomorfologici più importanti sono causati dall’azione<br />

chimica, con la formazione da una parte di coltri eluviali arenose, dall’altra di<br />

rilievi tipo inselberg, tor, blocchi sferoidali isolati, o cataste di blocchi. I processi<br />

di disfacimento subaereo provocano l’approfondimento di fratture preesistenti o<br />

la formazione di tafoni, sculture alveolari, vaschette di dissoluzione e solchi.<br />

L’erosione differenziale mette in evidenza i filoni di quarzo.<br />

3.3.1.3. Il dominio vulcanico effusivo<br />

Le rocce vulcanoclastiche <strong>del</strong> settore occidentale, che comprende i comuni<br />

allineati lungo la faglia <strong>del</strong> Campidano di Sarroch, Pula e Villa S. Pietro, sono<br />

caratterizzate da un grado di erodibilità maggiore rispetto ad altre litologie e<br />

quindi le forme cui danno luogo, sono tabulari o a sperone con fianchi scoscesi.<br />

Le lave invece mostrano forme arrotondate con più scarso detrito. Si evidenziano<br />

rotture di pendio al contatto tra le rocce vulcanoclastiche a bassa competenza e le<br />

lave a più alta competenza.<br />

Fra Santadi e Barrua, il paesaggio è dominato da forme tipiche <strong>del</strong>le vulcaniti<br />

come domi di lava andesitica che si presentano sia isolati che raggruppati; tra<br />

Corona Arrubia e Monte Murdegu sono presenti pianori ignimbritici debolmente<br />

inclinati che assumono morfologia a “cuestas” e sono separati dall’incisione <strong>del</strong><br />

Rio Mannu da analoghi pianori presso Monte Essu e Monte Narcao, il cui aspetto<br />

invece è simile a quello <strong>del</strong>le “mesas”.<br />

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