Volume dei Pre-Atti - Università degli Studi di Sassari

Analisi geografica degli studenti-clienti 127
vincia di Nuoro siano un “mercato” in potenziale espansione, proprio
per quella parte di domanda che ancora non si “intercetta” e che preferisce
le Università del continente a quelle regionali.
Ciò dovrebbe convincere i più scettici a riconsiderare quella importante
esperienza di espansione e di rafforzamento nel territorio che, con
grande coraggio e lungimiranza, intraprese l’ateneo sassarese dieci anni
or sono. Con intuizione anticipatoria che successivamente molti altri
atenei hanno fatto propria.
Chiediamo perciò un rafforzamento delle attività didattiche, non
solo per onorare l’impegno assunto solennemente e sancito per legge
dello Stato dieci anni or sono. Ma anche per il positivo effetto che
avrebbe sull’ateneo, con l’accelerazione del processo di costruzione del
Campus, nei locali dell’ex artiglieria, che ultimamente sta tornando all’attenzione
di tutte le forze politiche nuoresi.
Ciò permetterebbe all’ateneo turritano di avere delle strutture edilizie
di assoluta primalità e funzionalità sia per la didattica che per la ricerca.
Specie se garantita dalla presenza di corsi di laurea o di una facoltà
capaci di sintonizzarsi con le dinamiche di sviluppo di un territorio
che è sempre capace di non sottrarsi a importanti battaglie.
Piuttosto che soffermarsi nel facile esercizio di sottolineare quali
sono le deficienze e le difficoltà nel creare dei poli universitari nel territorio,
allora, sarebbe sport più produttivo, specie se esercitato da tutti
coloro che portano responsabilità, il contribuire a migliorare ciò che è
possibile.
Del resto il grande problema della valutazione di processo e di risultato
non è solo questione che riguardi le attività accademiche articolate
nel territorio ma è questione che riguarda, nel complesso, tutta l’Università
italiana, con l’urgenza e la preoccupazione che sono ormai sentimento
di tutta la comunità nazionale.
Ci sono infine importanti atenei del continente i quali non hanno
certo aspettato di essere tirati per la giacchetta per espandersi positivamente
nel territorio.
Evidentemente hanno compreso che la frontiera del territorio è
quella che determinerà elementi di sopravvivenza e di qualità nell’Università
del domani, che non a caso è spesso positivamente identificata
come università diffusa.