Volume dei Pre-Atti - Università degli Studi di Sassari

222 Bruno Masala
stati attivati per ragioni di opportunità scientifica nella constatazione
del rilievo sociale ed economico che tali corsi potevano avere nella
realtà delle aree di destinazione. I risultati, peraltro, sono insufficienti o
deludenti.Allo stato attuale, la sede di Nuoro è l’eccezione. Interamente
finanziata dalla Regione Sardegna (per ciò che concerne gli aspetti della
gestione logistica e del funzionamento, della retribuzione delle supplenze
e delle altre spese correnti, ivi inclusi alcuni incentivi per il personale
docente) la gemmazione del corso di Scienze Ambientali ha fruttato
alla Facoltà cinque ruoli con beneficio di un sesto non ancora attivato,
la assegnazione di due edifici con un numero sufficiente di aule e di
laboratori didattici, una biblioteca in comune con il Corso di laurea in
Scienze Forestali, un laboratorio informatico meglio attrezzato (data la
maggiore disponibilità di spazi) di quello esistente a Sassari, un sistema
di video-conferenza collegato con la sede principale (per la verità poco,
o nulla, usato per la didattica del corso), attrezzature didattico/scientifiche
per alcuni miliardi di lire, il finanziamento di numerose borse di
studio post-lauream e per la frequenza di dottorati, una attività seminariale
e congressuale di tutto rispetto a beneficio tanto degli studenti che
della comunità. A tutto ciò si aggiunga una attività didattica sul campo
che, anche a parere degli studenti, è tendente all’ottimale. I problemi didattici
della sede sono, peraltro, più o meno simili a quelli della globalità
della Facoltà, aggravati dall’eccessivo numero di supplenti e di personale
docente a contratto e dal loro “pendolarismo”. Purtroppo, all’iniziale
soddisfazione degli amministratori e dei politici locali (e di molti
docenti) non ha corrisposto una crescita adeguata del corpo docente destinato
a quella sede, mentre i finanziamenti destinati all’Ateneo per la
gestione della didattica sono addirittura inferiori a quelli dei primi anni
di attività. Siamo peraltro certi che il costante interesse delle istituzioni
locali (che compongono il Consorzio per la Promozione degli Studi
nella Sardegna Centrale) nell’iniziativa universitaria barbaricina sarà in
grado di garantire il potenziamento della struttura, mettendoci in condizioni
di favorire il consolidamento della nostra presenza ed il miglioramento
della qualità della didattica.
I problemi nella sede di Oristano si sono rivelati non sostenibili, considerato
che non è ancora possibile sapere quando potrà essere disponibile
una sede con laboratori didattici e sperimentali unita ad una dotazione
di docenti e di collaboratori sufficiente a garantire una attività didattica
almeno a norma di requisiti minimi ministeriali. Per queste ragioni
il Consiglio della Facoltà ha ritenuto di sospendere l’attivazione di
ulteriori cicli fino a quando la situazione non sarà giudicabile idonea.