Volume dei Pre-Atti - Università degli Studi di Sassari
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174 Francesco Moran<strong>di</strong><br />
lità a venire incontro alle concrete esigenze dell’Ateneo, nel quadro <strong>di</strong><br />
una complessiva riorganizzazione <strong>degli</strong> spazi a <strong>di</strong>sposizione dell’Università.<br />
La Facoltà persegue con determinazione l’obiettivo <strong>di</strong> concentrare<br />
tutte le infrastrutture <strong>di</strong> Facoltà (aule, sale stu<strong>di</strong>o, biblioteche, laboratori,<br />
uffici amministrativi) in un unico contesto, secondo il piano <strong>di</strong> razionalizzazione<br />
e<strong>di</strong>lizia che l’Ateneo vorrà adottare, a beneficio anzitutto<br />
della qualità <strong>dei</strong> serivizi agli studenti e dell’attività <strong>di</strong>dattica, attualmente<br />
frammentata tra la sede <strong>di</strong> Serra Secca, i locali <strong>di</strong> via Sardegna,<br />
l’aula ERSU e il Quadrilatero.<br />
Si presenta altrettanto complesso e urgente il problema dell’organico<br />
del personale docente.<br />
Gli ultimi anni hanno visto la crescita del personale docente <strong>di</strong> ruolo<br />
(dalle 20 unità al 31 ottobre 2000 alle 31 o<strong>di</strong>erne) nonché, grazie all’utilizzazione<br />
<strong>degli</strong> incentivi ministeriali (con <strong>di</strong>eci chiamate <strong>di</strong> idonei<br />
esterni), del relativo budget.<br />
Sotto questo profilo la Facoltà chiede solo <strong>di</strong> poter continuare a utilizzare<br />
il proprio budget <strong>di</strong>sponibile secondo i propri tempi, senza che<br />
ciò risulti precluso dal raggiungimento a livello <strong>di</strong> Ateneo del 90% del<br />
FFO.<br />
A tal fine, se la situazione generale non migliorasse, potrebbe essere<br />
opportuna una programmazione <strong>dei</strong> ban<strong>di</strong> tale da evitare che le Facoltà<br />
“più veloci” saturino il budget, impedendo magari ad altre il raggiungimento<br />
<strong>dei</strong> requisiti minimi per l’attivazione <strong>di</strong> un Corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, con<br />
conseguente danno per tutto l’Ateneo.<br />
I 31 docenti (tra professori e ricercatori) devono far fronte alle esigenze<br />
<strong>di</strong>dattiche <strong>di</strong> una popolazione studentesca che supera le 2100<br />
unità, con il numero delle immatricolazioni - dopo alcuni anni <strong>di</strong> lieve<br />
<strong>di</strong>minuzione - in costante aumento nell’ultimo triennio, e con un rapporto<br />
docenti/studenti assolutamente insostenibile, causa <strong>di</strong> inevitabili<br />
sofferenze <strong>dei</strong> servizi <strong>di</strong>dattici rispetto alle legittime aspettative <strong>degli</strong><br />
studenti e concausa non secondaria dell’elevato numero <strong>di</strong> fuori corso.<br />
Solo l’attivazione <strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> riequilibrio può consentire <strong>di</strong><br />
uscire da questa situazione <strong>di</strong> estrema criticità.<br />
Rispetto all’offerta formativa, la penuria <strong>di</strong> risorse e la mancanza <strong>dei</strong><br />
requisiti minimi impe<strong>di</strong>scono tuttora <strong>di</strong> attivare il Corso <strong>di</strong> laurea in<br />
“Economia delle nuove tecnologie” – c.d. Corso in “New economy”, attualmente<br />
surrogato da un curriculum interno al Corso in Economia –<br />
benché richiestissimo dal territorio (com’è emerso anche in seno al Co-