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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 120 MicroMegarealizzate negli anni ’70 a tutela dei lavoratori e, più in generale, della sicurezza sociale.Allo stesso tempo creare un sistema istituzionale sovranazionale basato su vincoli moltopiù rigidi di quelli attuali, e quindi maggiormente in grado di resistere alle spinte, di naturaessenzialmente democratica, provenienti dagli stati nazionali. Una volta che questi dueobiettivi siano stati raggiunti, nulla esclude che la crisi possa essere infine affrontatautilizzando anche strumenti di carattere non convenzionale, compresa, almeno in linea diprincipio, una modifica del ruolo della BCE.Si tratta di una strategia estremamente rischiosa, perché può lasciare morti e feritisul campo. <strong>Oltre</strong>tutto, comporta una fase nella quale sono messi per forza di cose indiscussione anche i rapporti reciproci tra i paesi membri dell’Unione monetaria,generando situazioni di vantaggio o di svantaggio per l’uno o per l’altro di essi: è chiaroinfatti che la recessione provocata dalle politiche di austerità prescritte ai paesi piùindebitati ne compromette non soltanto il benessere sociale ma anche la capacitàproduttiva, a vantaggio dei paesi concorrenti. E’ questo il motivo dei contrasti, in partedissimulati, che agitano i rapporti tra i paesi che soffrono di maggiori difficoltà finanziariee quelli, come la Germania, che si sentono in una posizione relativamente più sicura e –non disdegnando l’idea di rafforzarla, anche a scapito dei paesi più deboli – spingono conpiù determinazione verso la realizzazione del progetto.Soprattutto, però, è una strategia fondata su un’illusione, quella che creando unsistema istituzionale in grado di fissare in maniera rigida le condizioni che hannodeterminato la distribuzione del reddito in Europa negli ultimi decenni si possanorimuovere le cause della crisi economica. Non bisogna infatti dimenticare che la crisi èesplosa proprio nel paese, gli Stati Uniti, per molti aspetti più vicino al modello che lastrategia delle istituzioni europee si propone di realizzare. E che la causa ultima della crisinegli Stati Uniti sta proprio negli effetti di quelle condizioni relative alla distribuzione delreddito che la leadership europea ha assunto come obiettivo principale della propriaazione. E’ stata infatti la progressiva concentrazione del reddito in corrispondenza delleclassi sociali più elevate che ha fatto sì che negli USA fosse l’indebitamento delle famiglie amedio e basso reddito – favorito da una politica monetaria di denaro a buon mercato – lostrumento principale mediante il quale è stata alimentata una domanda di consumi che iredditi da lavoro erano sempre meno in grado di sostenere. Tutto questo, se ha dato luogoin un primo momento ad una fase di crescita economica sostenuta, ha condotto, come eraprevedibile, alla crisi finanziaria che ha agito di fatto come detonatore della crisi

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