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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 36 MicroMegagoverni di centro-sinistra, di ridurre il rapporto debito pubblico/Pil e il declinare dellostimolo delle esportazioni hanno condotto l’economia italiana ad anni di stagnazione delladomanda aggregata e conseguentemente della produttività e del reddito pro-capite. 9 Unpiù coraggioso sostegno della domanda interna avrebbe probabilmente condotto a unmaggiore deterioramento dei conti esteri. Sebbene infatti i più bassi tassi di interessedovuti alla moneta unica avrebbero attenuato o annullato la necessità di saldi pubbliciprimari (al netto della spesa per interessi) necessari per stabilizzare il rapporto debitopubblico/Pil, una maggiore crescita della domanda interna avrebbe accentuato ildeterioramento dei conti con l’estero. Più approfondita ricerca andrà condotta nelricostruire queste vicende essenziali per la comprensione piena del caso italiano nel primodecennio dell’UME.Il fatto che il vincolo estero si sia fatto più stringente negli anni dell’UME ècertamente dipeso, oltre che dal mancato ruolo di traino dell’economia tedesca, anche dallastorica difficoltà del paese di abbattere lo zoccolo inflazionistico che lo separa dai paesisopra le Alpi, zoccolo che ha contribuito alla perdita di competitività esterna. Tale zoccolosi è pur tuttavia ridotto in maniera cospicua allineandosi nella sostanza all’obiettivoeuropeo del 2%. Ragione per cui l’indice va nuovamente puntato verso le politiche adottatedal maggior mercato europeo, quello tedesco, volte a deprimere la domanda interna e acontenere il tasso di inflazione al di sotto dell’obiettivo europeo del 2%, già di suo moltobasso. 10 In questo la Germania ha “giocato sporco” (v. Bibow 2012, sezione 5) come già aitempi di Bretton Woods (<strong>Cesaratto</strong> e Stirati 2011: sezione 4) o dello SME (Vianello 2005:sezione 2).9La crescita della domanda aggregata stimola la produttività (prodotto per addetto) attraverso unpiù elevato grado di utilizzo degli impianti, stimola gli investimenti che modernizzano le tecnicheproduttive e fa conseguire maggiori economie di scala. Questo è importante osservarlo perché ilmantra del centro-sinistra è che la produttività la si stimola dal lato dell’offerta fondamentalmenteattraverso maggiori liberalizzazioni. Politiche dal lato dell’offerta sono naturalmente importanti nellungo periodo attraverso un intervento diretto del settore pubblico in settori strategici e innovativi(aggirando i vincoli europei alla concorrenza che ci danneggiano), e il sostegno all’istruzione e allaricerca. (Sulle posizioni “offertiste” del PD si veda qui).10Vale la pena anche aggiungere a beneficio di coloro che ritengono che le colpe siano sopratuttoitaliane che le radici dello zoccolo inflazionistico non sono da ricercarsi in salari reali elevati, manelle inefficienze e rendite di posizione del settore dei servizi. La sinistra non dovrebbe chiudersi apolitiche volte a modernizzare tale settore attraverso investimenti in infrastrutture e tecnologie,economie di scala nella distribuzione, accrescimento dell’efficienza e della disciplina nel settorepubblico ecc. Si deve naturalmente opporre alla strada, già rivelatasi fallimentare, dellaprivatizzazioni dei servizi pubblici.

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