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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 175 MicroMegaminimi per la popolazione europea, superando tra l’altro la contraddizione tutta europea dipaesi sovrani a sovranità monetaria limitata, privi cioè di una propria Banca Centrale. 4 Perquanto infatti poco probabile per ragioni storiche, politiche ed economiche, si tratterebbedi giungere ad una revisione dei Trattati dell’Unione monetaria europea centrata da un latosu una modifica dello Statuto della Banca Centrale Europea che le permetta di agire comeprestatore di ultima istanza anche (a lungo termine) per il debito sovrano dei paesieuropei, così garantendone la solvibilità e minimizzando il costo del servizio del debitopubblico; e dall’altro, su una più sostanziale unificazione politica ed economicadell’Europa, con un vero Stato e governo federali, una vera politica fiscale europea dotatadi un consistente bilancio proprio, e l’emissione di titoli pubblici europei. Ciòpermetterebbe tra l’altro di affrontare quella che in realtà è tra le cause delle attualidifficoltà dell’area dell’euro, l’assenza cioè di meccanismi di aggiustamento degli squilibricommerciali intra-europei non semplicemente in termini di cadute del reddito interno e/odei salari e dei prezzi nei paesi in deficit – ma anche con trasferimenti di risorse a livelloeuropeo verso quei paesi in deficit, o più in generale verso i paesi che risultassero colpiti inmodo asimmetrico dalle politiche monetarie seguite a livello centrale e/o dall’andamentoeconomico interno ed internazionale. 5In questo contesto, vincoli ai bilanci statali dei singoli Stati non precluderebbero lepossibilità di crescita complessiva dell’area dell’euro, garantite da appropriate e coordinatepolitiche monetarie e fiscali a livello centrale. Inoltre, opportune politiche industriali deisingoli Stati (favorite anche da trasferimenti centrali) potrebbero evitare gradi dispecializzazione troppo elevati delle singole regioni europee, favorendo il mantenimento esviluppo del tessuto industriale anche nelle aree più deboli (ed anche in campitecnologicamente avanzati), un processo di omogeneizzazione della legislazione sul lavoroe fiscale, la riduzione della dipendenza dall’estero dei paesi “periferici” - che permetta4Con la Banca Centrale Europea si ha di fatto (o meglio si aveva, date le difficoltà attuali) unabanca dominante nel mercato interbancario che normalizza l’offerta di liquidità ed i tassi diinteresse al livello desiderato, ma la cui valuta trae legittimità soprattutto dalla fiducia sociale versodi essa nei vari paesi europei, e non dall’attribuzione dello Stato ai suoi debiti di avere potereliberatorio legale. Si determina così ciò che Goodhart ha chiamato una situazione di sovranisussidiari che finiscono per avere un rischio di insolvenza ed essere alla mercé dei grandi investitoriinternazionali.5I limiti dell’Unione monetaria europea al riguardo sono stati più volte messi in evidenza nellaletteratura sulle aree valutarie ottimali. Cfr. ad esempio Feldstein M. (1997), The Political Economyof the European Economic and Monetary Union, Journal of Economic Perspectives, 11, 4; Lane P.R(2006), The real effects of European Monetary Union, Journal of Economic Perspectives, 20 (4),47-66; e De Grauwe P. (2006), On monetary and political union, Catholic University of Leuven,Department of Economics, May.

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