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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 165 MicroMegaHDAT, e dunque bandisce quelle stesse operazioni che, sei mesi prima, aveva resoinfinitamente profittevoli. Perché introdurre, a pochi mesi di distanza, una misuradiametralmente opposta a quella adottata nel novembre 2009? Molto probabilmente, e quiemerge tutta la dimensione politica dell’operato dell’autorità monetaria, perché tra marzoed aprile del 2010 sono stati raggiunti quegli accordi tra il governo e le istituzioniinternazionali che vincoleranno la Grecia negli anni successivi, e dunque si è esaurita lanecessità di esercitare una simile pressione sull’esecutivo: la banca centrale ha chiuso irubinetti della speculazione non appena la Grecia ha accettato la via dell’austerità.Gli spread possono dunque limitare la sovranità di un paese, se il mercato dei titolipubblici non è sottoposto a rigidi controlli sui movimenti di capitale: un costodell’indebitamento troppo elevato può infatti impedire l’ordinario rifinanziamento deldebito in scadenza, creare un oggettivo problema di liquidità e generare, per questa via,una forma di sudditanza del debitore verso i possibili creditori. Quando, nei primi anniNovanta, l’Italia registrò un significativo incremento negli spread, preludioall’accelerazione del processo di integrazione del paese nell’eurozona, l’economistachiamato dal Parlamento a spiegare il fenomeno, nelle sale di Palazzo Giustiniani, illustròin questi termini la faccenda: “c’è stato poi nel tempo un certo squilibrio tra il grado dipressione o di frusta a cui l’integrazione europea ha sottoposto il settore produttivo, ungrado molto elevato, e il grado di protezione ancora troppo a lungo accordato al settorepubblico, in particolare mettendo il Tesoro al riparo dai venti del mercato attraverso lerestrizioni sui movimenti di capitali. In effetti, è stato solo da quando al Sistema MonetarioEuropeo si è unita la libera circolazione dei capitali che anche il settore pubblico è statoesposto al vento del mercato. Basta pensare oggi a quale ruolo di pressione ha, per ladisciplina della finanza pubblica, la considerazione: . Solo pochi anni fa, in regime di autarchia finanziaria, questolegame non c’era.” 7 Quell’economista era Monti, lo stesso che, per ironia della sorte, sta inquesti mesi pregando le autorità europee perché concedano al suo governo uno ‘scudo antispread’che lo protegga dai “venti del mercato”.7Cfr. Bilancio pubblico e sviluppo economico, Gli incontri di studio a Palazzo Giustiniani,Quaderno n. 4, 1994.

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