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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 173 MicroMegasuperare la situazione di crisi che colpisce i paesi europei siano risultate così pocorilevanti 2 , e dunque con così poche probabilità di successo, almeno con riferimento a queipaesi (tra cui il nostro) definiti “non virtuosi” nella Relazione della Banca d’Italia, ed a cuiquindi sono richiesti dalla Commissione Europea “sacrifici” che senza quella crescitarisulteranno difficilmente sostenibili, o comunque estremamente pesanti.Lo scopo di questo intervento sarà proprio quello di discutere le prospettive futuredell’Unione monetaria europea che questa situazione determina, e le misure che, senecessario, dovrebbero adottarsi per minimizzare i costi di un evento che allo stato attuale,anche dopo il vertice europeo di Bruxelles, continua ad avere una qualche probabilità (enon bassa) di verificarsi – ovvero, l’uscita dall’euro di paesi “periferici” come la Grecia, ilPortogallo e la Spagna, o anche la rottura della stessa area dell’euro, con il ritorno a proprievalute nazionali. In particolare, verranno qui analizzati gli ostacoli economici, politici elegali che si dovrebbero affrontare in questa circostanza, ed i provvedimenti che sidovrebbero adottare per minimizzare i costi che quella uscita sicuramente determinerebbe.E’ bene precisare che la discussione circa i possibili scenari futuri verrà fatta sullabase di considerazioni strettamente economiche, prescindendo cioè da argomentazioni dinatura politica o geo-politica circa la necessità di mantenere in vita l’area dell’euro, adesempio per non precludere un processo di unificazione politica dell’Europa. Se taliargomentazioni infatti hanno avuto, ed hanno ancora, un peso importante, da sole nonpotrebbero reggere la prova se la conseguente scelta a favore dell’euro si accompagnassecon un forte impoverimento, e per un arco non breve di tempo, di larghi strati dellapopolazione europea, in particolare dei paesi “periferici” dell’Unione europea.Paradossalmente, poi, quelle argomentazioni sembrano da un lato il riflesso di undeterminismo economico che inverte quanto storicamente si è sempre verificato – ovvero,che la moneta segue la creazione di un ‘sovrano’ che le dà legittimità, piuttosto che esserelo strumento per creare quella sovranità politica. Dall’altro, esse sembrano riflettereconvinzioni errate circa la neutralità della moneta, e non tener conto che determinatigruppi sociali e aree geografiche possono aver tratto, e potrebbero continuare a trarre,vantaggi a scapito di altri gruppi e aree geografiche dall’esistenza di una moneta unica, 3soprattutto in assenza di un corrispondente legittimo potere politico a livello europeo.2Al di là del rafforzamento della Bei (la Banca Europea degli Investimenti), le nuove risorse messein campo per la crescita sono di fatto irrisorie.3Ci si riferisce ai grandi gruppi industriali e finanziari europei, e a paesi come la Germania definiti“virtuosi” nella Relazione della Banca d’Italia, che hanno guadagnato dall’assenza di svalutazionicompetitive da parte di paesi europei concorrenti. Riguardo all’Italia, si osserva dall’introduzione

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