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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 63 MicroMegaIl governo Schröder si concentra sul potenziamento della competitività nazionale ,proprio nel momento in cui, in politica estera, rifiuta il coinvolgimento nella guerra in Iraq.Invece di farsi coinvolgere in una guerra americana per il petrolio, si preferisce, già allora,tessere relazioni con i grandi paesi emergenti dell’Asia, dalla Cina, all’India alla Russia.Il programma “Agenda 2010” che Schroeder presenta al Bundestag nel marzo 2003,dopo aver respinto i tentativi della sinistra del partito di andare a forme di controllo deimovimenti di capitale, è di netta ispirazione liberista, in tutto consentanea con il NewLabour di Blair , che vede nella globalizzazione la soluzione automatica di tutti i problemi,e con i postcomunisti italiani che, giunti ora in posizione di governo, dichiarano,disseppellendo Gobetti !, di volere attuare una “vera” rivoluzione liberale. Il programmadi Schroeder prevede tagli di imposte ( in particolare una riduzione del 25% delle impostesul reddito), tagli nelle pensioni e nei sussidi di disoccupazione, e soprattutto un pacchettodi misure di flessibilizzazione del mercato del lavoro chiamate Hartz I-IV, dal nome delministro Peter Hartz ex capo del personale della Volkswagen. Tocca insomma proprioalla SPD portare un duro colpo alla logica di quello che è stato chiamato da Michel Albertil “capitalismo renano”, ossia un capitalismo volto a coniugare efficienza economica con lapreservazione di spazi di vita sociale dalla logica omnipervasiva del mercato. Sarebbetuttavia insufficiente limitarsi a registrare,e a condannare, un mutamento sostanzialedello spettro ideologico politico della sinistra tedesca. “Agenda 2010” diventacomprensibile in tutta la sua portata solo se proiettato sullo sfondo di una trasformazioneprofonda del capitalismo tedesco che prende le mosse quanto meno dagli inizi degli anni90.Studi del Max Plank Institute riconducono queste trasformazioni a quella che vienedefinita con formula d’insieme una crisi dello Organisierter Kapitalismus 9 . La formula,avanzata per la prima volta negli anni 20 dalla SPD di Hilferding e Naphtali incollegamento con la prospettiva politica di una “democrazia economica”, ripresa negli anni60 dal Modern Capitalism di Andrew Shonfield, come sinonimo di “capitalismomanageriale” e infine negli anni 70, in funzione antimarxista, dalla storiografia liberale diWehler e Kocka, vuole significare un capitalismo dotato al suo interno di forti elementi didirezione consapevole, con particolare riferimento a : 1)una forte compenetrazione dibanca e industria e 2) una pronunciata integrazione politica del movimento operaio come9Ci riferiamo in particolare al volume collettivo Wolfgang Streeck, Martin Hoepner(Hg.), AlleMacht dem Markt? Fallstudien zur Abwicklung der Deutschland AG , Frankfurt/New York,Campus Verlag, 2003.

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